fbpx
Cerca
Close this search box.

Intervista a Pietro Incoronato – E questo è il fiore del valligiano

“Così aiutiamo l’Appennino a resistere”. “Qui c è una passione diversa: il negoziante è parte attiva della società, siamo radicali’ nel territorio”

Nonostante la pandemia hanno avviato un’azienda agricola e inaugurato nei giorni scorsi il nuovo negozio di fiori. E trovano anche il tempo di gestire due squadre di calcio. Il tutto in Appennino. «Vorremmo lasciare le attività ai nostri figli, in montagna il commercio è parte viva della società», spiega Pietro Incoronato, 36 anni, titolare del “Ponte dei fiori”. Com’è iniziata la vostra avventura? «Sei anni fa. La mia famiglia ha un’impresa edile ma cercavo di percorrere altre strade, pur rimanendo nel territorio. Prima lavoravo in un ufficio come geometra, poi sono passato nell’azienda di mio padre e dopo ancora ho deciso di mettermi in proprio. Cercavamo un’attività da rilanciare qui a Ponte della Venturina, nel comune di Granaglione, e avevamo individuato due alternative, che mancavano in zona: un fioraio o una gelateria artigianale. Abbiamo scelto la prima, perché facevamo già un po’ di manutenzione giardini e abbiamo aperto nel 2016». E com’è andata? «Dopo un rodaggio iniziale direi bene, abbiamo aumentato i lavori di arredo giardini e ci siamo specializzati anche in matrimoni ed eventi privati, il fatturato in anni normali si aggira attorno agli 80/100mila euro. Quindi abbiamo cominciato a cercare un negozio da acquistare in zona, che abbiamo inaugurato questo sabato. Nei due anni a cavallo del Covid abbiamo ultimato i lavori, anche per dividere lo stabile in tre, perché abbiamo intenzione di avviare tre diverse attività da lasciare ai nostri figli di 13, 8 e 4 anni: il negozio di scarpe di mia madre, il fioraio e un frutta e verdura che abbiamo aperto adesso dove poi venderemo anche i nostri prodotti, nella nostra azienda agricola». Aperta quando? «Aperta l’anno scorso, nonostante i problemi legati alla pandemia. I primi prodotti arriveranno in primavera, soprattutto verdura: cercheremo di avere prodotti Bio e anche qualche Dop, tutto a chilometro zero». Ma i figli sono d’accordo? «La nostra speranza è che vogliano continuare quello che lasciamo loro, ne ragioniamo spesso con mia moglie Benedetta. I negozi per noi sono quasi la nostra prima casa, perché stiamo qui anche 12-13 ore al giorno, quindici piacerebbe che continuassero le attività. Ma ovviamente decideranno loro». È possibile fare tutto questo in montagna? Ultimamente si parla di Appennino soprattutto per le crisi aziendali._ «E possibile ma bisogna avere la buccia dura e la voglia di non mollare mai. Il periodo estivo ti consente di fare qualcosa in più, però l’inverno è lungo da far passare, bisogna rimboccarsi le maniche. Il commercio tra l’altro è uno dei primi settori a risentire di queste crisi, molte nostre clienti sono dipendenti della Saga Coffee, per esempio». Siete attivi anche nello sport, perché? «Io ho sempre giocato a calcio, la passione viene da Ti. La Venturina Calcio l’abbiamo rilevata nell’ottobre 2019, poi da aprile 2021 abbiamo accettato la proposta di prendere anche il Porretta Calcio, che è una società storica, nata nel 1924 e con 300 tesserati, di cui tanti bambini. Anche nello sport vogliamo sviluppare il territorio locale, spingendo giovani del posto che hanno voglia di crescere. Il Porretta è la squadra più giovane del campionato, in Promozione, mentre il Venturina punta a salire di categoria Sono anche attività che portano sollievo alle aziende locali: crediamo molto che lo sport possa essere un grande volano per il nostro territorio». Cosa servirebbe per rilanciare ancora la montagna? «Bisognerebbe favorire il turismo, non solo d’estate ma anche d’inverno, facendo capire che è un territorio bellissimo da vivere tutto l’anno. Ma servirebbero anche più servizi, anche se capisco che spesso i Comuni hanno le mani legate. Venire su da Bologna oggi con la Porrettana è un calvario, specie ora che c’è il ponte di Sasso Marconi chiuso. Io devo andare spesso in Toscana e oggi ci metto un’ora, contro i 35 minuti di una volta: sono tutti costi aggiuntivi per le imprese. Per un po’ abbiamo avuto perfino due frane, quella di Pavana e quella di Mulino del Pallone. Il bello del commercio però è che qui c’è una passione diversa: il negoziante è parte attiva della società, ci si conosce tutti e siamo radicati nel territorio. Le attività della Venturina sono storiche, chi apre un negozio qui, poi è difficile che lo chiuda». Mai pensato di trasferirvi altrove? «Sii, ci abbiamo pensato, molti anni fa, pensavamo di aprire un’attività al mare. Poi con l’arrivo dei figli tutte le prospettive cambiano, abbiamo preferito mettere radici qui».

Marco Bettazzi, la Repubblica -6 dicembre 2021

Articoli correlati

Fatturazione Elettronica

Fatturazione Elettronica

La soluzione più completa per gestire la tua contabilità.

E-mail Dipendenti

E-mail Dipendenti

Gestisci la posta con la webmail di Ascom.

PEC Clienti

PEC Clienti

La Posta Certificata per i Clienti Ascom.