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Ponte Da Vinci, la replica di Anas: «Da noi nessuna data di chiusura»

Sasso Marconi «Servono prima le verifiche» La Regione aveva annunciato tre anni per eseguire i lavori. Ascom: «Tempi inaccettabili»

La chiusura per tre anni del ponte Leonardo Da Vinci, alle porte di Sasso Marconi, ha creato non pochi malumori. Anas, pertanto, intende porre l’attenzione sulla propria responsabilità e competenza sottolineando, in una nota, che la tempistica dei cantieri per la messa in sicurezza dell’opera è stata fatta dall’azienda, ma dall’ente cedente. Dopo l’annuncio della regione («il ponte rimarrà chiuso tre anni»), l’azienda per le strade spiega: «L’infrastruttura si trova sulla Provinciale 325, strada in gestione Anas dallo scorso 8 aprile. Secondo però il Dpcm del 21 novembre 2019, il passaggio di responsabilità viene escluso per i tratti e le opere d’arte sui cui sono attivi cantieri ad opera dell’ente cedente, al fine di evitare sovrapposizioni di tempi e competenze. Attualmente quindi – sottolinea l’azienda– sul ponte sono ancora in corso i cantieri della Città Metropolitana, e questo non consente ad Anas di effettuare una verifica puntuale dello stato dell’opera che, dato il diffuso ammaloramento, è stata chiusa completamente al transito dallo scorso 10 marzo 2021, anche ai pedoni e ai mezzi di soccorso. Una volta completati i lavori da parte della Città Metropolitana di Bologna, Anas subentrerà alla gestione del manufatto e potrà effettuare tutte le indagini e le verifiche fondamentali per poter stabilire in maniera dettagliata le tipologie di interventi di manutenzione che consentiranno di rendere l’opera nuovamente fruibile. Sarà inoltre possibile determinare con maggiore precisione le tempistiche e definire un cronoprogramma aggiornato anche valutando significative contrazioni sui tempi di riapertura al traffico del ponte.

Sulla tempistica interviene anche Ascom Bologna che ritiene la chiusura di tre anni del ponte «una cosa inaccettabile». «Sarebbero gravissime – aggiunge – le conseguenze per tutto il sistema economico, ed in particolare per le attività del commercio, del turismo, della ristorazione e dei servizi: il rischio più immediato è che la stessa stagione estiva possa subire un contraccolpo assai negativo».

Il Resto del Carlino, 14 maggio 2021

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