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Senza gioco a centrocampo vince l’impunità

L’intervento di Beppe Boni, condirettore del Resto del Carlino sul rave di Villa Angeletti

Spenta la musica del Rave (rischio virus) Party di Villa Angeletti il dibattito è il seguente: si tratta di un nodo politico o di ordine pubblico? Risposta: collocate il nodo dove vi pare, ma qualcosa non sta funzionando in città nel prevenire demenziali riunioni ad alto rischio di contagio, affollate come un concerto rock. Il replay di eventi fuori controllo va in onda da tempo anche in Piazza Verdi dove c’è di solito il tutto esaurito con 600 persone e mascherine rare come un pinguino nel deserto del Sahel ed è andato in scena a Villa Angeletti con la giornata Rave.

Lasciamo poi da parte, ma non troppo, altri affollamenti, meno irruenti ma altrettanto a rischio salute in altri parchi cittadini. Certo, la storia non è finita in modo indolore. La polizia ha preparato una bella raffica di denunce e di multe da 400 a 1000 euro (che nessuno pagherà mai). Però così non va bene lo stesso.

Come al solito, e come è successo a Milano, Roma, Torino, la consuetudine giovanile interpreta il colore giallo attributo alla regione come un insensato liberi tutti. Il dibattito, dicevamo. Tutti d’accordo, istituzioni e forze dell’ordine, nel dire che bisogna prevenire e intervenire. Ma la sensazione è che fra di loro non si confrontino come dovrebbe. E’ sbagliato rimpallarsi le colpe di un caso come quello del Virus-Rave party di Villa Angeletti. Non è un bello spettacolo.

Ci sarà chi fa scelte politiche e chi fa scelte operative. Le une e le altre funzionano se fanno parte di un piano razionale e condiviso. Un banale gioco di squadra. Vorrà dire che ingaggeremo mister Sinisa Mihajlovic, specialista in salvataggi estremi. Il Rave girava sui social da giorni, tutti sapevano, nessuno ha fatto la mossa giusta per disinnescarlo, prima e durante. Ma non è solo un problema di polizia.

Come non deve esserlo l’eterno e apparentemente irrisolvibile problema di Piazza Verdi. Prendiamo in prestito un brano di Vasco Rossi: «…c’è qualcosa che non va, in questo cielo, c’è qualcuno, che non sa…c’è chi dice qua, c’è chi dice là, io non mi muovo…». Ha ragione l’Ascom. Cittadini e commercianti, stremati da crisi sanitaria ed economica, non entrano nel merito di un cortocircuito fra istituzioni.

Ma si aspettano severità verso queste ingombranti tribù metropolitane, in altre occasioni tollerate se non coccolate. Che poi pensano di avere la patente di impunità al posto del pass vaccinale.

di Beppe Boni, il Resto del Carlino, 27 aprile 2021

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