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Ascom e Confagricoltura: «Filiere sfinite»

Patto tra le due associazioni di categoria, le richieste al governo: «Taglio delle tasse a ogni livello e subito risarcimenti adeguati»

In difesa di tutti gli imprenditori che contribuiscono alla filiera produttiva dei pubblici esercizi, Confcommercio Ascom Bologna e Confagricoltura Bologna chiedono a Comuni, Regione e Governo un cambio di passo rispetto al passato e maggiore tutela per le imprese e i loro lavoratori. Risarcimenti adeguati per le attività colpite dalle restrizioni dei vari Dpcm, potenziamento dei rimborsi a fondo perduto agli imprenditori per l’acquisto di prodotti Dop, Igp e del territorio, taglio delle imposte Comunali, Regionali e delle tasse statali per il biennio 2020/2021, riapertura dei pubblici esercizi a pranzo e a cena, non appena possibile, sia in zona arancione che in zona gialla e una immediata accelerazione del piano vaccinale. Queste sono solo alcune delle misure che Ascom Bologna e Confagricoltura ritengono fondamentali per far ripartire tutta la filiera dei pubblici esercizi.

«La pazienza degli imprenditori, che lavorano in questi ambiti, è finita – commenta Enrico Postacchini, presidente di Ascom Bologna –. Pur essendo consapevoli della necessità delle restrizioni poste in essere fino a oggi, non è più accettabile che a fronte di chiusure forzate non ci siano risarcimenti adeguati. Le attività sono allo stremo e per sopravvivere i titolari stanno dando fondo ai risparmi personali. Bisogna decidere: o si cambia passo o si condanneranno migliaia di attività alla chiusura, con conseguente inevitabile licenziamento dei dipendenti che creerà una bomba sociale difficilmente gestibile. È fondamentale intervenire subito con misure e ristori adeguati e dare una sferzata decisiva alla campagna vaccinale».

«Riteniamo che i pubblici esercizi – aggiunge Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna – debbano restare aperti a pranzo e a cena in zona gialla e arancione. L’obiettivo comune deve essere proprio quello di favorire le condizioni perché il nostro territorio rimanga entro queste fasce di rischio. Serve una svolta nella gestione della pandemia, altrimenti i danni potrebbero essere irreparabili. Siamo al fianco di Confcommercio in questa battaglia, le restrizioni stanno generando effetti negativi anche sulla filiera agroalimentare che trova nella ristorazione bolognese il principale canale per la diffusione delle eccellenze locali, a partire dal vino. Si rischiano – conclude Garagnani – serie conseguenze per quel riguarda sostenibilità economica delle imprese e livelli occupazionali anche in agricoltura».

Il Resto del Carlino, 10 marzo 2021
Enrico Postacchini
Enrico Postacchini

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