L’Emilia-Romagna, al momento, rimane tra le zone a rischio basso.
Per spostarsi occorre l’autocertificazione, dalle 22 alle 5, da scaricare in allegato
È già cambiato il “semaforo” delle regioni italiane, suddivise in gialle, arancioni e rosse in base al livello di rischio. Dopo le restrizioni scattate appena venerdì scorso, giorno di entrata in vigore del Dpcm firmato dal premier Conte il 3 novembre, la cabina di regia per il monitoraggio regionale (composta da Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità e tre rappresentanti delle Regioni) ha deciso di inserire in zone arancione altre cinque regioni: Abruzzo, Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana, precedentemente collocate in zona gialla. L’esame della cabina di regia non è comunque ancora concluso ed altre regioni, in particolare la Campania, potrebbero presto “salire di livello”,
Al momento sono dunque in fascia rossa, che prevede tra l’altro il divieto di ogni spostamento, anche all’interno del proprio Comune, in qualsiasi orario, la scuola in presenza solo fino alla prima media e la chiusura di negozi, bar e ristoranti, Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, cui si è aggiunto l’Alto Adige che si è autoproclamato appunto ‘zona rossa’.
In fascia arancione, considerata “intermedia” e che prevede il divieto di spostamento tra una regione e tra un comune e l’altro, sono collocate dunque al momento Puglia, Sicilia, Abruzzo, Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana. Mentre in fascia gialla, che ha le misure restrittive valide in tutto il Paese (il “coprifuoco” alle 22 alle 5, la chiusura di musei e mostre, la didattica a distanza alle superiori e la riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico), sono tutte le altre: Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Provincia di Trento, Sardegna, Veneto.
Di seguito le tre aree di criticità del Paese e le principali misure restrittive previste dal nuovo DPCM per limitare i contagi da Coronavirus.