Il presidente Enrico Postacchini: “Più che prestiti chiediamo indennizzi. Occorrono misure di impatto per garantire la ripresa”
Comunicazione del Presidente Enrico Postacchini a tutti gli Associati
Una riduzione dei consumi del 5,8%: vorrebbe dire 4,7 miliardi di euro in meno, a fine anno.
È la stima di Confcommercio Emilia Romagna sull’andamento in regione – ipotizzando una completa ripresa a partire dal mese di ottobre.
“Dati eloquenti e preoccupanti” l’istantanea di Enrico Postacchini, numero uno di Confcommercio regionale.
I danni? “Già alcune centinaia di migliaia di euro» per aziende tra i 500mila euro e i 2 milioni di fatturato.”Presidente Postacchini, il crollo del primo trimestre sarà una zavorra troppo pesante?
“Occorrono misure di impatto per garantire la ripartenza. C’è profonda insoddisfazione perché le micro e le piccole imprese sono state di fatto dimenticate dai decreti: attività costrette a
chiudere alle quali non è stata data la possibilità di onorare gli impegni”.Indennizzi e non ‘solo’ prestiti?
“Prestito vuol dire debito. Servono gli indennizzi, anche perché si ricomincerà a regime ridotto. Non dimentichiamo la web tax, strumento e dal quale si possono ricavare risorse da utilizzare in questa emergenza. C’è poi il tema relativo agli obblighi per chi riaprirà, dal distanziamento all’uso di protezioni: premesso che la sicurezza è prioritaria, mi aspetto che non si chiedano più vincoli di quelli già previsti ora per chi è aperto”.La questione tributi locali: la strada è quella della sospensione del pagamento.
“Non basta. Servono misure straordinarie di finanza pubblica e uno sforzo più concreto da parte dei Comuni: si deve prevedere un vero e proprio sconto fiscale”.Ieri il vertice con Bonaccini: sono ipotizzabili riaperture prima del 3 maggio?
“Non è escluso. L’Emilia Romagna sta dando prova di coesione e responsabilità”.