Intervista a Vincenzo Cirasola
Da Axa, che ha rilevato Prima Assicurazioni, a Generali che, dopo essere entrata nell’orbita del Monte dei Paschi, potrebbe aprire alla distribuzione bancassicurativa. Passando per Allianz che ha deciso di investire direttamente in alcune su agenzie e poi Unipol che, nelle scorse settimane, ha annunciato l’intenzione di eliminare il tacito rinnovo di alcune polizze danni non auto, con gli agenti che dovranno ridiscutere ogni anno con i clienti le condizioni contrattuali. «Il mercato italiano della distribuzione assicurativa sta cambiando rapidamente con il rischio di rendere marginale il ruolo degli agenti tradizionali». A lanciare l’allarme Vincenzo Cirasola, presidente di Anapa (Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione) che è stato per oltre 22 anni presidente del gruppo agenti Generali Italia.
Domanda. Partiamo dalla decisione di Unipol di abrogare il tacito rinnovo. Perché siete contrari? Risposta. È una scelta strategica che rischia di essere imitata da altre compagnie con un effetto domino dirompente. Aumenteranno gli oneri amministrativi per gli agenti, che dovranno gestire ogni anno il rinnovo esplicito di migliaia di contratti ma il vero punto critico riguarda il rapporto con i clienti. Il rinnovo annuale obbligatorio darà alle compagnie la possibilità di ridefinire premi e condizioni con maggior frequenza, con il rischio di aumenti di prezzo, maggiori franchigie, o limitazioni di garanzie e riduzione delle coperture.
D. Cosa altro vi preoccupa?
R. Siamo di fronte a un’evoluzione del modello distributivo che rischia di marginalizzare gli agenti tradizionali. Pensiamo ad esempio al progetto Allianz 51, che cambia radicalmente l’equilibrio proprietario delle agenzie: se il 51% delle quote passa alla compagnia, l’agente diventa di fatto un socio di minoranza nella propria stessa azienda. È un modello che snatura l’autonomia imprenditoriale degli agenti.
D. In questo periodo anche gli agenti Axa si sono mobilitati dopo la decisione della compagnia di prendere la maggioranza di Prima Assicurazioni nonostante ci siano stati rassicurazioni che il modello distributivo in Italia non cambierà…
R. La scelta di Axa è stata di acquisire una società assicurativa diretta nata nel 2016 per disintermediare, invece di valorizzare le reti. Si punta su piattaforme che oggi impiegano subagenti e intermediari alternativi per vendere polizze standardizzate, facendo concorrenza diretta alle reti tradizionali che hanno già subito la pesante concorrenza della banche, in particolare nel ramo Vita.
D. A proposito di bancassurance, lei è uno storico agente di Generali, entrato nella compagnia
nel 1975, qual è il timore che ha?
R. Finora Generali, grazie agli accordi integrativi con il gruppo agenti, ha mantenuto la coerenza di riservare l’uso del brand solo agli agenti. Ma con l’acquisizione da parte di Mps di Mediobanca (azionista di maggioranza di Generali, ndr), temiamo che anche questa linea possa cambiare (oggi partner bancassicurativo di Mps è Axa, ndr). Ci auguriamo che Generali possa preservare questa centralità strategica, continuando a considerare la rete agenziale un asset e non un ostacolo. Come Anapa restiamo vigili e pronti a difendere un modello che ha fatto la storia della professione, affiancando i gruppi agenti.
M.F., Il Resto del Carlino – 26 settembre 2025