Fiera, in alto i calici Champagne Experience arriva sotto le Torri

La più grande manifestazione europea del settore si terrà il 5 e 6 ottobre. Organizzata dalla Sidi, conta su 145 produttori e 700 vini da assaggiare

Calici in alto a Bologna Fiere dove, il 5 e 6 ottobre, arriva ‘Champagne Experience’, la più grande manifestazione europea dedicata a questo settore. Un salone dai numeri senz’altro più contenuti rispetto altre manifestazioni internazionale (anche attualmente in atto, come il Cersaie), ma da un altissimo valore aggiunto, anche per la città, visto che accoglie visitatori molto specializzati che cercano qualità non solo nel bere, ma anche nel cibo e nella scelta dell’hotel dove pernottare. «Per i prossimi due anni la più importante manifestazione europea dedicata allo champagne si terrà a Bologna – conferma il presidente della Sidi (Società italiana distributori e importatori che vede riunite 21 tra le più rappresentative compagnie nazionali del settore, ndr) Luca Cuzziol, confermando il successo del cambio di location (prima era a Modena).

«Siamo a più 20 per cento sulle presenze previste rispetto a scorso anno, quando totalizzammo circa 7.000 visitatori e mancano ancora diversi giorni all’apertura del salone», dichiara. Nel padiglione 15 di BolognaFiere, dalle 10 alle 18, saranno presenti 145 produttori con circa 700 vini da assaggiare. E anche se non è un momento facile per i vini «i produttori di champagne hanno trovato un sistema per bilanciare domanda e offerta: al calo della domanda corrisponde un calo della produzione, è un mercato autoregolamentato. Ma le vendite sono comunque superiori al periodo pre-Covid», aggiunge Pietro Pellegrini, del cda della Sidi. Sulla due giorni come occasione anche per la città si sofferma Giancarlo Tonelli, direttore generale di Ascom: «Una fiera molto importante anche per la nostra città. Dove i tanti visitatori delle varie fiere hanno un grande interesse per la ristorazione di qualità e anche per il bere, sempre responsabile, che vuol dire conoscere. Una grande opportunità per sviluppare un dialogo sul nostro territorio con gli espositori e di collaborazione per le prossime iniziative. Quella di oggi è una bella iniziativa e siamo lieti che BolognaFiere sia riuscita portarla in città». «Le fiere, se ben organizzate, funzionano molto bene e vanno interpretate non solo come un luogo di esposizione, ma come un tassello della politica economica di un Paese odi un distretto a prescindere dai momenti più facili o più difficili – fa notare Giampiero Calzolari, presidente di BolognaFiere -.

Per quanto riguarda BolognaFiere usciamo da quelli che sono i comparti tradizionali e questo significa che c’è spazio per crescere ulteriormente», sottolinea Calzolari. «Per la città è l’occasione per dimostrare tutta la sua attrattività. Nella nostra città, si parla spesso di vino e cibo, a volte in maniera un po’ confusionaria. Un po’ come con i cantieri – sottolinea Daniele Ara, assessore all’Agricoltura -. Ma quando ci sono i cantieri vuol dire che si progetta il futuro. Ecco, l’auspicio è che questa manifestazione possa fare da traino alla ristorazione di qualità. Perché quando si parla di cibo e bere, specialmente quando si incontrano i giovani bisogna avere presente che si stanno formando i consumatori di domani».

Monica Raschi, il Resto del Carlino -24 settembre 2025

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