La bottega Contini Carboni brinda al secolo

Riola, festa con le autorità per la storica rivendita di frutta e verdura. II titolare: «Una lunga storia nata grazie a nonno Augusto»

Cento anni di bottega. Quattro generazioni della stessa famiglia si sono succedute nello storico negozio di frutta e verdura (e molto altro) con sede a Riola di Vergato. Un secolo di vita che, in una mattinata, ha riunito davanti alle inconfondibili vetrine di via Nazionale le tante realtà che hanno contribuito a fare di questo esercizio un esempio di come il commercio di vicinato può continuare a svolgere il suo ruolo nel segno del lavoro (tanto), della tradizione e dell’innovazione. «Sono grato a quanto hanno fatto mio nonno Augusto Contini con la nonna Ina Zappoli, che avviarono questa bottega nel 1925. Poi hanno continuato mio padre Oriano Carboni e mia madre Bruna Contini» ricorda Antonio Contini Carboni al quale si affianca il figlio Mattia ogni volta che gli studi di ingegneria gliene danno la possibilità. «Ho imparato dalla mia famiglia, ma ho imparato anche dalle tante persone, enti, istituzioni con le quali collaboriamo, proprio per preservare un sapere che è la linfa della qualità dei prodotti che si offrono ai clienti», ribadisce Contini. Una filiera che inizia dal lavoro degli agricoltori locali, che fanno capo alla bottega, ma soprattutto al mercato ortofrutticolo di Bologna dove sono iniziate le riprese del filmato realizzato per l’occasione da Francesco Spada. «Siamo di fronte a un esempio di come il servizio al consumatore e la qualità del prodotto esercitano una funzione economica ma anche sociale per tutto l’Appennino» spiega Pietro Francesconi di Confcommercio Ascom. «Viviamo in un periodo nel quale tanti piccoli negozi sono costretti a chiudere, così come tante aziende agricole della nostra montagna – aggiunge Tiberio Rabboni, già presidente del Gal e ora al vertice dell’ente Parchi dell’Emilia Orientale -. Se la mela Rosa Romana è diventata un fenomeno di livello nazionale il merito è in gran parte di Carboni e della sua capacità di fare rete». Intorno al progetto di riscoperta e rilancio di questa mela-simbolo dell’Appennino si sono riuniti istituti di credito, associazioni di categoria, Università e ricercatori come Claudio Buscaroli e Fiorella Belpoggi: «La salubrità degli alimenti e degli ambienti è alla base della salute pubblica – chiarisce la ricercatrice già direttrice del Ramazzini -. Sono originaria del nostro Appennino che può ancora dare tanto alla società con ambienti incontaminati e cibi sani. A Contini auguro il successo che merita».

Gabriele Mignardi, Il Resto del Carlino – 27 agosto 2025 

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