Rebus piazzetta Guazzaloca. «I senzatetto sono aumentati. Servono soluzioni per aiutarli»

Tonelli (Ascom): «Sono anche più aggressivi. Commercianti e residenti preoccupati. II problema è sociale, non tanto di degrado o sicurezza. Pronti a fare la nostra parte». I negozianti: «Bisogna reinserire queste persone nella società, evitando situazioni di disagio»

A pochi passi da Piazza Maggiore, nel viavai che anima il centro storico, si incrociano turisti e residenti, tra chi passeggia e chi si ferma per una pausa caffè. Ma nel perimetro che circonda quella che un tempo fu piazzetta dell’Orologio, oggi piazzetta Guazzaloca, c’è anche chi osserva la città da una panchina. Una panchina che si trasforma in una ‘casa temporanea’ per chi lì staziona di giorno o di sera: si tratta spesso di soggetti in condizioni di fragilità e senza fissa dimora. Un fenomeno diffuso anche in altre aree della città, «come sotto il portico del palazzo del Podestà o all’angolo tra via Righi e via Indipendenza, ma anche in via dei Mille, piazza dei Martiri, alcuni tratti di viale Masini e numerose altre zone – spiega Giancarlo Tonelli, direttore generale di Confcommercio Ascom Bologna – come confermano le tante segnalazioni che abbiamo ricevuto dai nostri associati, attraverso la nostra iniziativa ‘Porte Aperte’ e non solo, soprattutto negli ultimi due me «I senza fissa dimora spesso bivaccano qui sulle panchine, creando alcune difficoltà» si. Il numero di persone senzatetto e che rifiutano l’aiuto dei servizi sociali è infatti cresciuto in modo significativo: persone fragili, che rimangono in strada e lì trascorrono la loro vita. Le criticità non mancano: oltre alla sporcizia lasciata in giro e vicino ai negozi, è emerso come alcuni risultino essere più aggressivi rispetto al passato, creando difficoltà ai commercianti». Ma alla base di quello che potrebbe «rischiare di diventare un problema di degrado e sicurezza, che va evitato, c’è ancor prima un problema sociale su cui bisogna mantenere i riflettori accesi – continua Tonelli – che richiede ora un ulteriore sforzo collettivo: bisogna trovare insieme nuove modalità per intervenire con progetti sociali che rendano possibile un’occasione di vita diversa rispetto a quella attuale, non lasciando sole quelle persone in strada. Altrimenti il rischio è che si creino condizioni di attrito con il resto della città. Con il presidente Enrico Postacchini ci siamo posti il dovere di segnalare questo tipo di situazione – conclude – perché oltre al grande impegno già messo in campo serve ora un ulteriore sforzo, come città, su questo tema. Noi siamo disponibili a fare la nostra parte». Un fil rouge che unisce il pensiero di diversi commercianti del centro: «Un tema sociale che merita attenzione – spiega Francesco Mafaro – per guardare verso un rilancio che miri al reinserimento nella società, evitando situazioni di disagio che altrimenti possono crearsi. Penso a nuove collocazioni, ma soprattutto progetti come laboratori e iniziative che vadano in questa direzione». Cosi anche Nicola Cazzola, che sottolinea l’importanza di «nuove soluzioni a beneficio di coloro che non hanno una fissa dimora, e che spesso qui in piazzetta Guazzaloca bivaccano sulle panchine, ma che guardino al contempo anche al beneficio degli stessi commercianti. Si tratta di un fenomeno che sta crescendo notevolmente». «Auspichiamo che si trovi una soluzione – conclude un’altra negoziante della zona – mettendo insieme le energie in un lavoro di squadra».

Giorgia De Cupertinis, Il Resto del Carlino, 7 agosto 2025

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