L’assessore sul progetto di riqualificazione: «Un contesto molto migliorato La strada da perseguire adesso è quella della sicurezza integrata»
«Siamo soddisfatti di come sta andando in piazza XX Settembre. La ricetta è giusta. E adesso, in vista dell’inverno, valuteremo le eventuali modifiche da apportare a un contenitore che, comunque, ha dato i suoi risultati». A dirlo è l’assessore alla Sicurezza Matilde Madrid, conscia che «i problemi si infilano comunque, ma in un contesto che, rispetto a due anni fa, è molto migliorato», dice. Assessore, la ‘piazza XXL’ è stata prorogata fino a fine settembre. E poi? «Dopo l’estate vogliamo ragionare su come utilizzare gli spazi pubblici che per forza di cose d’inverno sono più penalizzati. Ci incontreremo con Ascom per valutare il da farsi e poi ragioniamo sull’allargare la compagnine ad altre realtà, in maniera tale da arrivare a una proposta di iniziative più ampia». In questi mesi avete anche già iniziato ad allargare questo modello ad altre zone problematiche della città. «Abbiamo adottato questo approccio anche ai Giardini Fava. In Montagnola c’è Filla che ha aperto e sono state messe in campo un complesso d’azioni che vedono il coinvolgimento di più associazioni, che stanno contribuendo alla riqualificazione di questo parco. Per la Bolognina, che ha problemi analoghi a queste aree, ma caratteristiche molto diverse, gli interventi sono differenti». Come state lavorando qui? In Bolognina, al di là dello spaccio, l’emergenza è legata al consumo di sostanze… «Per la Bolognina abbiamo stanziato 250mi1a euro. Qui siamo impegnati su più piani di intervento. Stiamo lavorando all’assegnazione di spazi Acer: abbiamo già fatto un primo incontro per studiare un piano di coprogettazione fino a settembre. Vogliamo affidare due chioschi del mercato e quattro locali Acer e abbiamo chiesto di aderire a questo progetto anche ai privati che hanno locali sfitti. Come Comune, ci faremo da garanti. L’altro fronte di intervento, riguarda la sicurezza integrata. In questo ambito avviato una speriementazione, tesa proprio a cercare di intercettare il disagio legato al consumo di sostanze». Di che sperimentazione si tratta? «Affianchiamo agli operatori delle unità sociali mobili di strada, a cui è stato aumentato il monte ore, operatori sanitari. L’obiettivo è lavorare sulle marginalità, riuscire a intercettare chi vive un disagio per aiutarlo ad avviare percorsi di recupero e accoglienza. Contemporaneamente, abbiamo esteso fino a mezzanotte il servizio di mediazione sociale, uno strumento che ci permette anche, ascoltando le segnalazioni dei cittadini, di indirizzare in maniera più efficace le nostre attività». L’obiettivo è quindi affiancare al lavoro di prevenzione e repressione delle forze dell’ordine un approccio socio-assistenziale? «Sì. E in quest’ottica, a brevissimo, verrà concluso il testo per il nuovo Patto per la Sicurezza che verrà inviato al ministero dell’Interno. Per noi, la strada da percorrere è quella della sicurezza integrata. Va superato l’approccio delle ‘zone rosse’, che può essere una risposta nell’emergenza, ma a lungo termine non risolve i problemi, che vengono solo spostati. Per essere incisivi sulla lunga distanza serve un lavoro educativo e di prevenzione. E per metterlo in campo servono risorse». Intese anche come organici di forze dell’ordine. «Chiediamo più personale perché, al di là degli utili servizi ad alto impatto, è l’ordinario che va migliorato. Tornando a piaz *** za XX Settembre, il grosso dei problemi si affaccia nelle ore notturne. Per questo è importante che l’attenzione resti sempre alta, che i controlli proseguano in maniera costante, con pattuglie e passaggi anche nelle ore notturne. Noi con 100 operatori di polizia locale in più faremo la nostra parte, ci dedicheremo a questo».
Matilde Madrid, Il Resto del Carlino – 27 aprile 2025