Garisenda da ‘guarire’. «Intervento necessario, ma tempi troppo lunghi»

Residenti e negozianti consapevoli che la torre deve essere sistemata. Ma c’è grande preoccupazione: «Qui non passa più nessuno, per prendere l’autobus è un’impresa. E c’è anche un problema di sicurezza

«La nostra Garisenda è malata, ma non basterà un cerotto per guarirla. Parliamo infatti di lavori molto complessi e, nonostante i disagi che comportano, bisognerà avere pazienza e sperare che tutto vada per il meglio. Insieme alla sua gemella più alta – ricorda un cittadino a pochi passi dal cantiere – è un simbolo storico e conosciuto nel mondo: per questo sarà importante tenerla monitorata e fare tutto il necessario». Si dovrà attendere fino al 2028 perché la città possa riavere la sua torre medievale messa in sicurezza e restaurata, mentre nel frattempo resteranno invariate le attuali chiusure al traffico. Una data-obiettivo che sembra così dividere i bolognesi tra chi lamenta disagi chiedendo tempi più celeri e chi, invece, ritiene quest’attesa un sacrificio necessario. «Da residente sono piuttosto preoccupato – spiega Alessandro Granata – soprattutto per quanto riguarda la viabilità. Ora passeggiare in via San Vitale è piacevole, perché l’atmosfera è più tranquilla, ma il problema maggiore nasce quando ho bisogno di prendere l’autobus. Ora sono costretto a fare un giro più lungo rispetto a prima e sapere che questo disagio durerà ancora a lungo è sconfortante. Servirebbero delle soluzioni». Criticità evidenziate anche da alcuni commercianti che, proprio sotto le Due Torri, portano avanti la loro attività. «Ho aperto il mio negozio a febbraio dell’anno scorso – riavvolge il nastro Rosamaria Tedeschi – e il calo di passaggio non era ancora così evidente come invece lo è ora. Con il passare del tempo però la situazione è diventata intollerabile: la clientela è diminuita notevolmente e per questo a settembre chiuderò i battenti. Ora dovrò cercare un’altra zona in cui spostarmi, ma tutta la città è ormai un cantiere a cielo aperto». «Capisco che siano lavori necessari e che richiedano tempistiche piuttosto lunghe – commenta invece Fabio Nanni – ma la clientela così fa sempre più fatica a raggiungere i negozi: bisognerà tenere duro e sopportare, perché non è l’unico cantiere che c’è in centro storico». Non è finita qui. «Mi aspetto tempi molto più lunghi di quelli annunciati – confida Graziano Bottura – e nel frattempo posso assicurare che i disagi per i cittadini non mancano. Basta pensare che gli autobus non percorrono più San Vitale e questo rende sempre più complicato muoversi in centro storico. L’unica soluzione però è aspettare, confidando nel lavoro dei tecnici e in un necessario confronto con la cittadinanza per valorizzare questa zona».
Tra i cittadini però c’è anche chi rimane ottimista, come Luigi Nanfitò. «In questi casi bisogna fare uno sforzo collettivo, perché la sicurezza della Garisenda è un aspetto prioritario per questa città e per coloro che ci vivono. I disagi ci sono, soprattutto legati alla viabilità, ma rientra nell’ordine delle cose quando si procede con dei lavori così impattanti e necessari. Inoltre, il cantiere per la messa in sicurezza è stato circondato da immagini e pannelli che raccontano la storia della città: è un modo anche per i turisti per approfondire qualche curiosità, in attesa che la grande malata possa essere curata». «Lo scenario non è dei migliori, ma personalmente ho riscontrato alcuni vantaggi – racconta Maria Elisa Testoni – come l’incremento dei pedoni che passeggiano sotto il portico. Inoltre, con il passaggio degli autobus lungo via San Vitale, il pavimento spesso tremava e c’era un forte rumore:
per questo, in vista del futuro, spero possano passare lungo la via dei mezzi più leggeri». Non solo. «Bisogna però monitorare anche la sicurezza in zona – continua la commerciante –, soprattutto per quanto riguarda le attività a ridosso del cantiere, perché situazioni di questo tipo potrebbero aumentare degrado e criminalità, soprattutto nei mesi invernali».

Giorgia De Cupertinis, Il Resto del Carlino – 15 maggio 2025

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