Tanti turisti in centro a Bologna. Bene anche la provincia «Presenze su del 10%». Tonelli, Ascom: «Con aprile recuperiamo le contrazioni dei primi mesi»
Pasqua a Bologna, Pasquetta a Bologna. E il 25 aprile? Ancora a «I prossimi weekend sono molto gettonati Ci sono ancora diverse disponibilità, ma dovrebbero esserci buoni arrivi» Bologna. La città è piena di turisti stranieri, le camere degli hotel sono quasi tutte prenotate. Ci sono file nei musei e code in alcuni ristoranti. Insomma, «i segnali sono ottimi», dichiarano in coro le varie associazioni di categoria. In piazza del Nettuno e piazza Maggiore si parla spagnolo, tedesco, inglese, francese. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno «l’occupazione alberghiera media è del 72%, in aumento del 2,5%», spiega Daniele Ravaglia, presidente di Bologna Welcome. Una percentuale che arriva all’85% nelle strutture ricettive dentro le mura, con picchi del 90% nelle giornate di oggi e domani dopo le ultime prenotazioni last minute. Ma anche «i prossimi weekend del 25 aprile e del Primo maggio sono molto gettonati», prosegue Ravaglia. Aumentano gli stranieri, anche da Stati Uniti, Cina e Canada. Ma salgono anche i periodi di permanenza. La durata media del soggiorno infatti supera i 3 giorni. Ovvero, i turisti si fermano di più in città, con maggiori possibilità di spostarsi anche in tutta la provincia. E anche qui, tra agriturismi, verde e hotel «la presenza media è intorno al 60%, un 10 per cento in più rispetto al passato», racconta Ravaglia. Ma perché questi numeri in crescita? I turisti «sono attratti dall’enogastronomia, ma anche dalla cultura, dalla storia e dall’ambiente. Un impatto importante sull’economia, ne avevamo bisogno», continua Ravaglia.
II riferimento è all’inizio del 2025, dove nei primi tre mesi il commercio e le attività hanno un po’ arrancato. «Tra gennaio, febbraio e marzo abbiamo registrato contrazioni di consumi e presenze – aggiunge Giancarlo Tonelli, direttore Ascom Confcommercio -. Con i dati del mese di aprile riusciamo a recuperare i primi tre mesi». Ma non è solo una questione di Pasqua e Pasquetta. Perché anche per le festività del 25 aprile e del Primo maggio, quest’anno entrambe comprese nei ponti, «ci sono significative conferme di affluenze», prosegue Tonelli. I turisti, oltre che alloggiare, consumano. Shopping nei negozi, tipicità alimentari, bar e ristoranti. «Siamo soddisfatti di questo andamento, c’è ottimismo e soddisfazione», spiega il direttore di Ascom. E poi la città di Bologna, con i periodi di permanenza che sono aumentati, come riporta il report di Bologna Welcome, è diventata anche il punto base per eventuali spostamenti in città vicine. Firenze, Modena, Ferrara, Venezia, la costa Adriatica. E poi, di questi tempi, anche Imola, con l’evento del Wec all’Autodromo. Tante famiglie quindi, ma non solo. Anche giovani, coppie e comitive. Ma oltre al classico turismo culturale ed enogastronomico, quest’anno fanno la differenza anche i cammini in chiave religiosa, i trekking e le passeggiate di gruppo.
«Questa serie di ponti favorisce l’arrivo di turisti in città. Fino a fine mese prevediamo numeri importanti per la città, speriamo che il tempo però lo permetta. Ma anche in provincia ci sono ottimi risultati perché il turista straniero cerca benessere, ambiente, cicloturismo e cammini», spiega Loreno Rossi, direttore generale di Confesercenti. Ormai, una cosa è certa. «Bologna è una città a vocazione turistica. E il turismo è una cosa molto importante per la ricchezza della città», prosegue Rossi. A fare distinzioni tra le diverse festività di queste settimane è Celso De Scrilli, presidente di Federalberghi: «Pasqua, 25 aprile e Primo maggio sono tre momenti diversi, difficile che qualcuno rimanga 10 giorni. Per le feste dopo Pasqua ancora c’è disponibilità. A Bologna siamo abituati ad avere prenotazioni anche all’ultimo». Sulla permanenza che si è allungata «in estate, negli alberghi con la piscina, i turisti rimangono anche una o due settimane e usano Bologna come punto di partenza per escursioni culturali nelle città vicine», spiega De Scrilli. Ma sorgono anche le prime preoccupazioni per la clientela business, ovvero quella che arriva a Bologna per incontri d’affari e aziendali. «Con il rallentamento dell’economia i primi tagli sono i viaggi e le trasferte, e si risentono subito», prosegue De Scrilli. E poi un cenno alla vocazione fieristica della città: «II calendario è molto ricco e questo tipo di clientela tende a spendere di più. Oltre alla capacità di spesa sono culturalmente curiosi. Una clientela interessante». E guai, per le associazioni di categoria, a parlare di overturism. Andasse sempre così.
Nicholas Masetti, Il Resto del Carlino – 20 aprile 2025