Con il Decreto “Milleproroghe” approvato dal Consiglio dei Ministri il 9 dicembre 2024 è stata disposta la proroga dell’entrata in vigore del regime di imponibilità IVA per gli enti associativi al 1° gennaio 2026. Si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della norma al fine di coglierne l’effettiva portata. È tuttavia possibile anticipare quanto segue.
La modifica normativa riguarda le operazioni effettuate dagli enti associativi nei confronti dei propri soci, che ove effettuate verso il pagamento di corrispettivi specifici, anche se istituzionali e anche se poste in essere verso i propri soci, secondo le nuove disposizioni, saranno soggette al regime iva “ordinario” e non più al regime di “esclusione da IVA”.
La nuova normativa, la cui operatività era inizialmente prevista per il 1° gennaio 2025, è stata posticipata di un anno, fissando la nuova decorrenza al 1° gennaio 2026.
In ogni caso molte di tali attività potranno comunque avvalersi del nuovo regime di “esenzione IVA”, in luogo del regime di “esclusione” da IVA. Per tutto il 2025 proseguirà invece l’attuale regime fiscale di “esclusione” da IVA per tali attività.
Questo cambiamento, che si propone di uniformare il trattamento fiscale a livello europeo, comporterà un impatto significativo sull’operatività degli enti associativi richiedendo loro una più complessa gestione contabile e amministrativa.
Il rinvio è stato introdotto per consentire alle organizzazioni non profit di tipo associativo, di adeguarsi alle nuove normative fiscali, offrendo un ulteriore anno per implementare le necessarie modifiche operative e amministrative.
Si spera che durante il periodo di transizione possa essere valutati correttivi alla norma, che rischia di penalizzare le realtà associative più piccole.
