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Marco Biagi, ventidue anni dopo

L’eredità del professore. Un pensiero originale e attualissimo

Enrico Postacchini – Marco Biagi è stato vittima dell’ottusità e della brutalità di chi contrappone la violenza omicida alla forza delle idee riformiste. Il tempo non ha minimamente scalfito il suo pensiero e le sue intuizioni, anzi ne evidenzia il valore e la necessità che siano realizzate. Colpisce ancora oggi la straordinaria lucidità con cui Marco Biagi ha letto e stigmatizzato i limiti cronici che ancora adesso affliggono il mercato del lavoro italiano: profondi divari territoriali, elevati tassi di disoccupazione dei giovani a causa dei difficili processi di transizione dalla scuola al lavoro, occupazione femminile penalizzata da forti disparità di genere. 

Ebbe la forza di affermare che bisognava abbandonare il paradigma novecentesco della tutela a oltranza del posto di lavoro per passare a un sistema in cui tutti gli attori coinvolti, dallo Stato alle aziende e ai sindacati, avrebbero dovuto definire regole funzionali alla creazione di nuove opportunità di lavoro e alla realizzazione di un mercato del lavoro più flessibile e dinamico, garantendo la sicurezza delle condizioni e un sostegno economico in caso di disoccupazione subordinato all’impegno formativo.

Affermò la centralità della contrattazione collettiva nella regolamentazione dei rapporti di lavoro e la necessità di una legislazione soft come antidoto agli effetti causati dall’eccessiva rigidità di norme di legge che, nel tentativo di imbrigliare il mercato del lavoro, limitano la flessibilità e ottengono effetti contrari, producendo irregolarità e lavoro sommerso. Il suo contributo allo sviluppo del diritto del lavoro, inteso come sistema di regole che si adegua alle rapide evoluzioni dei rapporti tra datori e lavoratori e ai mutamenti del concetto stesso di lavoro, è stato fondamentale ed è evidente negli interventi di riforma degli ultimi venti anni, a partire dal decreto legislativo postumo che porta il suo nome e dal Jobs Act. Come Associazione, dunque, continueremo ad impegnarci affinché il progetto che Marco Biagi ha tracciato non subisca i tentativi di un ritorno al passato.

Presidente Confcommercio Ascom Bologna

Enrico Postacchini

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