Nominati Riccardo Molinari Pradelli e Ilaria Manara: «Il futuro è nelle nostre mani, dobbiamo fare squadra»
Il futuro è nelle mani delle nuove generazioni, soprattutto se si parla di imprenditoria. Pensiero incarnato alla perfezione dal Gruppo Giovani di Confcommercio Ascom, che promuove e tutela le giovani imprese del territorio, favorendone crescita e sviluppo. E con il cambio ai vertici, ora c’è molto da fare e gli obiettivi da raggiungere sotto le Due Torri sono chiari. «Vogliamo dare nuova vita al Gruppo – spiegano Riccardo Molinari Pradelli e Ilaria Manara, presidente e vicepresidente –, promuovendo la nostra attività a tutti, con l’obiettivo di coinvolgere i colleghi». Lo sguardo, insomma, è rivolto verso la costanza e la crescita dell’associazione di categoria, che ha già in mente di organizzare alcune iniziative. «Ci impegneremo affinché si organizzino incontri, seminari con professionisti e formatori – continua il presidente –, istituendo concorsi e nuovi premi al merito aperti anche a chi stesse cercando altre persone con cui condividere idee e valori, superando le leggi non scritte dell’autoreferenzialismo». In questo senso, è fondamentale lavorare in sincronia. «In Italia è fortissima la tendenza a non fare squadra – spiega Molinari Pradelli –. Una pericolosa abitudine, che ci ha portati a non avere sufficiente peso politico nel confronto con istituzioni e banche».
Abitudine, che spesso sfocia anche nella gestione interna dell’azienda, capace di diventare una grande paura. «L’ostacolo più difficile che un giovane imprenditore si trova a fronteggiare è la fiducia verso di lui da parte degli operatori economici – commenta Manara –, che spesso sono abituati a un tipo di azienda di vecchio stampo, dove tutte le attività erano incentrate su una persona sola: il capo». Ma ora è tempo di cambiamento. «I giovani imprenditori sono il futuro del Paese – termina Molinari Pradelli –, e devono promuovere un’aria di cambiamento con il ruolo naturale di innovatori di un sistema economico che necessita di adattarsi velocemente alle nuove tecnologie, abbracciando allo stesso tempo una cultura sempre più globalizzata e interconnessa».Riflettori puntati sull’imprenditoria femminile, che va promossa. «Gli uomini risultano avvantaggiati rispetto alle donne – aggiuge la vicepresidente –. Occorrono al più presto politiche di sostegno per le donne imprenditrici, che vogliono diventare anche madri, volte soprattutto a migliorare i servizi per i bambini e offrire una serie di opportunità che a oggi non esistono». I giovani, comunque, sanno lavorare bene, perché hanno «una visione più aperta dell’azienda e sanno che solo delegando può diminuire il margine di errore ottenendo migliori risultati», conclude Manara. Per stimolarli, le associazioni sono cruciali. « Un ruolo importantissimo dovrebbe essere quello di fornire supporto e formazione per chi scegliesse questo percorso, ad esempio potenziando al massimo il concetto di network trasversale».
Il Resto del Carlino, 4 febbraio 2024
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