Vittorio Gaudenzi, presidente Silb Confcommercio Ascom Bologna: «Vogliamo far vedere ai clienti quanto ci resta per farli divertire, al netto dei balzelli da pagare»
Iva, Isi, Siae, Scf. Sono solo alcuni dei balzelli che le discoteche si ritrovano a dover pagare quando organizzano una serata di intrattenimento. Balzelli che riducono all’osso il guadagno che un locale da ballo riesce a ottenere dalla vendita dei biglietti per partecipare a un loro evento.
Proprio per questo il Silb Confcommercio Ascom Bologna ha lanciato la campagna informativa “Quanto ci resta per organizzare la serata”, rivolta ai fruitori delle discoteche che «vuole essere il primo passo per diffondere quanto viene tolto alle discoteche da un biglietto di ingresso da 10 euro – spiega Vittorio Gaudenzi, Presidente del Silb Bologna –. Il nostro obiettivo però è anche accendere i riflettori su quanto viene detratto anche ad altri settori dell’intrattenimento come cinema, teatri, concerti, così come le percentuali applicate ai biglietti sportivi».
Il conto è presto fatto, su un biglietto venduto a 10 euro da una discoteca per partecipare a una serata, il gestore deve coprire i costi legati all’iva (-22%), all’ISI (-16%), alla Siae (-5,5%), a Scf e Lea Soundreef (-1,5%). In questi anni, inoltre, la discoteca ha ottenuto due importanti riconoscimenti da parte delle amministrazioni regionali della Lombardia e della Liguria che hanno istituito il titolo di “Locale storico”. Riconoscimento che ha di fatto equiparato i locali da ballo al mondo della cultura. «Noi discoteche siamo cultura, testimoni del costume italiano. Da noi è passata tutta la produzione musicale in tutte le sue espressioni, abbiamo reso milioni di italiani e stranieri protagonisti di una serata – prosegue Gaudenzi –. Il comparto del trattenimento danzante attraverso i suoi locali è entrato a far parte del comparto della cultura e in quanto tale è da tutelare».
Tutela che i gestori delle discoteche chiedono a fronte della storia dei locali da ballo italiano «e anche perché una discoteca per lavorare deve rispettare tantissime regole. Il trattenimento danzante si può svolgere solo nei locali in regola – conclude Gaudenzi –. Se facciamo parte del mondo della cultura e dello sport, allora vogliamo ottenere le stesse condizioni che hanno ricevuto questi due settori. Per ottenerle vogliamo iniziare questa campagna dialogando con i nostri clienti, per fargli vedere come stanno le cose e cioè quanto ci resta per farli divertire, ma anche con il legislatore e tutte le istituzioni».
Bologna, 14 dicembre 2023
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