Lizzano in Belvedere. «L’emergenza neve di questi giorni – dichiara Giuliano Riccioni, presidente Confcommercio Ascom di Lizzano – sta mettendo a dura prova la tenuta dell’economia della montagna bolognese.
Due tir, uno blu e uno bianco, ieri mattina alle 7,30, alle prime luci dell’alba, sono saliti fino al Corno alle Scale con i nuovi cannoni sparaneve che andranno a sostituire i dieci danneggiati e messi fuori uso nella notte tra domenica e lunedì scorso con un atto vandalico. «Questi nuovi otto cannoni – fanno sapere dalla società Corno alle Scale che gestisce il Comprensorio sciistico di Vidiciatico a Lizzano in Belvedere – si aggiungeranno agli altri 19 rimasti in funzione. Già da stanotte (oggi per chi legge, ndr) entreranno in funzione con l’abbassamento delle temperature che stiamo registrando. Un grosso aiuto per i nostri operatori in attesa del gran nevone annunciato per la metà della settimana prossima».
Quattro dei nuovi cannoni sparaneve sono stati forniti dalla TechnoAlpin e quattro dalla Demaclenko, due tra le maggiori imprese specializzate in questo tipo di tecnologia. «Quattro cannoni arrivano dal comprensorio del Bormio – rivelano dalla società Corno – e quattro dal Trentino. Ci sono stati affidati in comodato d’uso. Perché,dovete sapere che, appena diffusa la notizia dell’atto vandalico ai danni dei nostri cannoni, è scattata subito una commovente gara di solidarietà da parte di tutti i comprensori sciistici delle Alpi come degli Appennini italiani. In pochi giorni abbiamo trovato i cannoni da sostituire con quelli rotti, che sono stati disinstallati e portati via». Il Corno alle Scale è pronto per la nuova stagione invernale, anche se gli operatori dovranno attendere fino all’8 marzo prossimo per conoscere la decisione del Tribunale amministrativo regionale dell’Emilia Romagna in merito al ricorso delle associazioni ambientaliste contro il progetto di potenziamento degli impianti di risalita.
«L’emergenza neve di questi giorni – dichiara Giuliano Riccioni, presidente Confcommercio Ascom di Lizzano – sta mettendo a dura prova la tenuta dell’economia della montagna bolognese. Assieme al Comprensorio sciistico si trovano ad operare in un contesto critico quanti sono occupati nell’indotto dell’ospitalità, della ristorazione, del commercio e dei servizi, alle prese con il caro-bollette e gli strascichi di due stagioni condizionate dalla pandemia. Non sarà un raid vandalico come quello dei giorni scorsi a intimorire tutti quelli che credono nel progetto di rilancio messo in campo in questi anni». Anche i maestri di sci scaldano i muscoli. «Finalmente arriva la neve – esulta Clarisse Roda, una di questi – e le nostre strutture, rifugi e scuola di sci, sono pronti a mettersi al servizio di turisti e appassionati di sport invernali. Non ci lamentiamo. Situazioni critiche come quella di quest’anno al Corno le abbiamo viste nel 1990 e nel 1979, quando la neve arrivò a metà febbraio».
Nicodemo Mele, Il Resto del Carlino – 16 gennaio 2023