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Legge di conversione del decreto anti-rave

E’ stato pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2022, n. 304 – ed è entrata in vigore il giorno successivo – la legge 30 dicembre 2022, n. 199, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 31 ottobre 2022, n. 162, recante “Misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, nonché in materia di entrata in vigore del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, di obblighi di vaccinazione anti SARS-COV-2 e di prevenzione e contrasto dei raduni illegali”.

Qui di seguito, si riportano le principali disposizioni di interesse per i gestori di locali da ballo contenute nel provvedimento che prevede norme in materia di occupazioni abusive e organizzazione di raduni illegali (art. 5). Premesso che nella versione prevista nel decreto originario e denominato dai media “decreto anti-rave party”, il reato in questione era inserito tra i delitti contro l’incolumità pubblica (articolo 434-bis c.p.). Si ricorda poi che si prevedeva la punibilità dei partecipanti al raduno con una soglia di 50 persone, ma che veniva in rilievo qualsiasi occupazione e non solo quelle dirette a realizzare all’interno dei luoghi occupati un raduno musicale o, comunque, un raduno con finalità di intrattenimento.

Il pericolo era astratto e non erano tipizzate le modalità di offesa ai beni giuridici dell’incolumità e della salute pubblica, cui peraltro si aggiungeva il mero riferimento all’ordine pubblico. La nuova disposizione come risultante dalle modifiche intervenute nel corso dell’iter di conversione – inserisce invece tra i delitti contro il patrimonio previsti dal codice penale, l’articolo 633-bis – rubricato “Invasione di terreni o edifici con pericolo per la salute pubblica o l’incolumità pubblica” – che punisce, con la pena della reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000, chiunque organizza o promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento.

La fattispecie di reato è integrata quando dall’invasione deriva un concreto pericolo per la salute pubblica o per l’incolumità pubblica a causa della inosservanza delle norme in materia di sostanze stupefacenti ovvero in materia di sicurezza o di igiene degli spettacoli e delle manifestazioni pubbliche di intrattenimento, anche in ragione del numero dei partecipanti ovvero dello stato dei luoghi. La norma, infine, prevede la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato, nonché di quelle utilizzate per realizzare le finalità dell’occupazione o di quelle che ne sono il prodotto o il profitto.

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