Bando scaduto
La Regione Emilia Romagna ha stanziato 5 milioni di euro per sostenere i progetti di innovazione delle attività professionali, incentivandone il rafforzamento, la crescita e l’aggregazione, tenendo conto anche delle filiere produttive in cui operano.
Le domande di contributo dovranno essere trasmesse alla Regione dalle ore 10.00 del giorno 07 marzo 2023 alle ore 13.00 del giorno 06 aprile 2023. La Regione procederà alla chiusura anticipata della finestra al raggiungimento di un numero massimo di 400 domande presentate.
Possono presentare domanda ed essere beneficiari dei contributi previsti dalla misura i seguenti soggetti:
a) Liberi professionisti ordinistici: titolari di partita IVA, esercitanti attività riservate, iscritti ai sensi dell’art. 2229 del Codice civile aOrdini o Collegi professionalie alle rispettive Casse di previdenza, che operano in forma singola, associata o societaria.
b) Liberi professionisti non ordinistici: titolari di partita IVA, autonomi, operanti in forma singola, o associata di “studi formalmente costituiti“ (esclusa la forma di impresa), che svolgono attività professionali non rientranti in quelle riservate agli iscritti a Ordini e Collegi professionali, che svolgano prestazione d’opera intellettuale e di servizi e siano iscritti alla gestione separata INPS come previsto dall’art. 2, comma 26 della Legge 335/95, anche appartenenti ad Associazioni professionali riconosciute di cui alla L. n. 4/2013.
Dimensione minima del progetto di investimento presentato 20.000,00 euro, Iva esclusa.
L’agevolazione sarà concessa nella forma di contributo fondo perduto, nella misura massima del 55% della spesa ammessa e per un importo non superiore a euro 60.000,00 e sarà calcolato come segue:
a) una quota parte sarà determinata in misura pari al 35% della spesa ritenuta ammissibile;
b) una eventuale quota parte concedibile fino ad un massimo del 15% della spesa ritenuta ammissibile, a copertura del costo per interessi da sostenersi per l’attivazione di un mutuo di almeno 4 anni, calcolato sulla base dell’attualizzazione dei costi di interessi (alla data di presentazione della domanda). Il calcolo di tale importo sarà effettuato considerando la durata e il valore del mutuo effettivamente stipulato dal soggetto richiedente (di importo almeno pari al 50% dell’investimento), applicando un tasso massimo di interesse forfettario del 4%.
Il costo degli interessi sul finanziamento richiesto dal soggetto richiedente per realizzare l’investimento potrà essere quindi rimborsato fino al 100%, nel rispetto dell’importo massimo previsto pari al 15% delle spese ammesse, ossia, qualora la quota dell’interesse attualizzato superasse l’importo ritenuto ammissibile, la differenza sarà a carico del soggetto richiedente.
Qualora il soggetto richiedente intenda contrarre un mutuo per la realizzazione del progetto e per l’ottenimento anche della quota parte di contributo calcolata in base all’attualizzazione dei costi per i relativi interessi, quest’ultimo non potrà essere estinto prima della scadenza di 3 anni dalla data di pagamento del contributo (termine coincidente con quello del rispetto dell’obbligo della stabilità dell’operazione).
La stipula del mutuo e quindi l’accesso alla seconda componente del contributo, non è obbligatorio.
c) un ulteriore incremento di 5 punti percentuali, a condizione che nella domanda sia espressamente richiesta e successivamente verificata, almeno una delle seguenti ipotesi: progetti proposti con ricadute occupazionali a tempo indeterminato e stabile; rilevanza della componente femminile e/o giovanile; progetti che prevedano il recupero dei materiali con conseguente riduzione dei rifiuti; rating di legalità; sede operativa o unità locale in aree montane L.R. N. 2/2004 e ss.mm.ii. delibere di Giunta regionale nn. 1734/2004, 1813/2009, 383/2022 e 1337/2022; sede operativa o unità locale in Aree interne Deliberazione di Giunta 512/2022; sede operativa o unità locale localizzata in area c.d. Aree 107.3.C.
Sono ammissibili alle agevolazioni le spese, al netto dell’IVA e di altre imposte e tasse, relative a:
a) acquisto di attrezzature innovative e infrastrutture telematiche, tecnologiche, digitali;
b) acquisizione di brevetti, licenze software, cloud e di servizi applicativi o altre forme di proprietà intellettuale;
c) consulenze specializzate, riconosciute nella misura massima del 30% della somma delle voci di spesa (a+b);
d) opere murarie nel limite massimo di € 5.000;
e) costi generali nella misura, forfettaria, massima del 5% dei costi diretti ammissibili nell’operazione, ovvero della somma delle spese di cui alle lettere a+b+c+d.
Per maggiori approfondimenti relativamente alle voci di spesa precedentemente elencate, si suggerisce di consultare l’Allegato Investimenti ammissibili.
Le domande di contributo dovranno essere inviate alla Regione attraverso la piattaforma SFINGE 2020, che sarà resa disponibile, almeno 3 giorni prima dell’apertura della finestra di presentazione, per la sola compilazione e validazione della domanda.
La procedura di selezione delle domande e valutazione dei progetti sarà di tipo valutativo a sportello, secondo l’ordine cronologico di presentazione. Le domande che avranno superato la fase istruttoria di ammissibilità formale e sostanziale saranno valutate sotto il profilo del merito. Saranno considerati ammissibili al finanziamento i progetti che otterranno un punteggio totale almeno pari a 55 punti su 100.
Il contributo a fondo perduto è concesso con applicazione del regime “Temporary Framework Ucraina” previa notifica alla Commissione Europea e successiva accettazione da parte della stessa e nel caso in cui la risposta fosse negativa, verrà applicato il regolamento “De Minimis”.
Nella sezione download sono disponibili l’Allegato spese ammissibili e il testo del Bando Regionale.
Per informazioni e chiarimenti contattare Confcommercio Ascom Bologna – Ufficio Credito (credito@ascom.bo.it – tel. 051/6487602).