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Tolomelli: «Condomini, rate in cinque anni»

L’appello del presidente di Abiconf: «Gli aumenti dei costi sono insostenibili. Senza aiuti la crescita della morosità sarà inevitabile»

È un clima di preoccupazione a ridisegnare il perimetro dei condomini. «Le strutture che ospitano la maggior parte dei cittadini e dei lavoratori, compromesse da rincari sempre più esigenti», infatti, spingono oggi le associazioni a riflettere su nuovi strumenti di intervento al fine di contrastare «cifre insostenibili e situazioni che meritano, ora più che mai, aiuti tempestivi».

Così l’appello di Abiconf, l’associazione degli amministratori beni immobili di Confcommercio, non è tardato ad arrivare. E con chiarezza richiede «un piano nazionale per l’energia specifico per il sistema dei condomini – precisa il presidente, Andrea Tolomelli durante il convegno ‘Allarme conti in condominio’ – dato che questi aumenti dei costi non possono più essere sopportati, e comporteranno un inevitabile aumento della morosità come già dimostrato. Bisogna trovare una modalità di dilazione che vada oltre le possibilità attuali delle società energetiche, cioè di qualche mese, da spalmare su cinque anni, in maniera tale da poter oggi parlare di un aumento del 20 per cento e non del doppio, così come invece è ora». Un piano, quindi, pensato e valutato ad hoc, «che deve passare per un accordo quadro con tutte le società erogatrici del gas, in maniera che tutte si possano comportare nella stessa maniera e permettano un prestito, una dilazione ai condomini su base quinquennale».

La riflessione si basa anche sulla considerazione che le famiglie, alle spalle, hanno i sacrifici di due anni di pandemia «e i risparmi non bastano più per far fronte a un’ulteriore crisi – aggiunge Tolomelli –. La cassa è unica e se viene assorbita dall’urgenza, mancheranno i soldi per le spese di pulizie, l’assicurazione, i compensi dell’amministratore e tutto ciò che ruota intorno al condominio». Non solo. «Potrebbe anche verificarsi la situazione che, per evitare il blocco dell’impianto di riscaldamento, vengano aggrediti i patrimoni dei soliti che versano. Questo regge in una prima istanza, ma nella seconda non più». Rimane costante, inoltre, l’appello ai condomini riguardo i comportamenti virtuosi da mantenere.

«Se non si farà nulla in merito, sarà un guaio: bisogna pensare un sistema che non regali niente a nessuno, così come dobbiamo investire sul patrimonio immobiliare e allo stesso tempo dilazionare, permettendo ai cittadini di superare questo difficile momento – conclude il presidente Abiconf –. Siamo già in ritardo. Perché ci sono spese che il condominio faticherà a sostenere, ed il Governo deve darci strumenti nuovi per evitare il default del sistema. Sarà inoltre necessario ripartire, in modo significativo, con la riqualificazione energetica: oggi ci stiamo rendendo conto più che mai del valore della energia, ma i cantieri di riqualificazione del 110% sono bloccati. Una situazione intollerabile e paradossale. Nei momenti di cris – prosegue – piangersi addosso, serve a poco. Compito di tutti noi dovrà essere quello di guardare ed esaminare le circostanze e informarci sul presente e sul futuro, senza dimenticarci di essere propositivi. La nostra associazione si sta battendo molto su questi temi, complessi e che meritano grande attenzione: data l’emergenza, le operazioni a riguardo dovranno essere efficaci e realizzate in pochissimo tempo».

Giorgia De Cupertinis, Il Resto del Carlino – 16 ottobre 2022
Andrea Tolomelli

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