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Mostra “Gli Archibugi dell’Appennino bolognese”

Gli archibugi bolognesi, i fucili più belli del mondo. Una meravigliosa esposizione con pezzi bellissimi e rarissimi, un vero forziere di documenti e oggetti che raccontano la nostra storia, merita davvero tanto una visita, venite a trovarci, venite con la famiglia o con gli amici a fare un bel giro a piedi, oppure a visitare i nostri parchi, le nostre borgate o le chiese, fare un pranzo o una cena nei nostri eccellenti ristoranti e poi visitare il museo di arti e mestieri di Pianoro per conoscere l’incredibile storia del nostro appennino.

Sabato 8 e Domenica 9 Ottobre 2022
Mostra “Gli Archibugi dell’Appennino bolognese”
Museo di Arti e Mestieri, Via del Gualando 2, Pianoro

In download il programma della mostra


Armaioli Acquafresca di Bargi, Negroni di Brento, Ghini e Pozzi di Loiano.

I loro lavori hanno rivoluzionato il mondo delle armi. Vere e proprie opere d’arte, i loro archibugi e le loro produzioni sono conservate nei musei di tutto il mondo, dal Metropolitan di New York al Victoria and Albert Museum di Londra. Sono in pochi a sapere che la storia delle armi da fuoco passa inesorabilmente dall’Appennino bolognese. Le preziose armi e le produzioni artistiche sono conservate in importanti musei di tutto il mondo: a Londra, Parigi, al Metropolitan Museum di New York, a Washington, nei musei tedeschi, in Svizzera e ovviamente a Bologna e nei più importanti musei italiani, oltre che nelle segrete collezioni private.

GLI ARCHIBUGI BOLOGNESI, I FUCILI PIÙ BELLI DEL MONDO

Un incredibile e meravigliosa scoperta è stata fatta quest’anno dall’associazione ABC Appennino Bene Culturale di Lagaro, dalla pro loco di Lagaro, dagli Alpini del gruppo val Setta, e dal gruppo di ricerca e volontariato A.R.C.A. di Lagaro.

Nell’approfondire e cercare foto e documenti degli archibugi bolognesi sparsi nei musei del mondo, si sono accorti dell’enorme fama, importanza e stima che gli armaioli dell’appennino bolognese, Acquafresca di Bargi (Camugnano), Negroni di Brento (Monzuno), Ghini di Loiano e i Pozzi dei Sabbioni (Loiano), avevano in tutto il mondo.

Una fama dovuta per il loro modo di costruire archibugi, esaltati artisticamente in ogni loro piccolo dettaglio, per la grande precisione e tecnica di costruzione evoluta dei loro artefatti rispetto alle armi prodotte dai loro concorrenti italiani ed esteri, battendo sicuramente tutti sul tempo nella costruzione del primo archibugio a retrocarica a ripetizione al mondo, nel 1650 circa ad opera dell’armaiolo che più di tutti spicca nel settore, Matteo Acquafresca di Bargi, grande cesellatore ed incisore che ha portando importantissime innovazioni nel settore, e creato un modello di costruzione degli archibugi, cosi finemente decorati e curati con cesellature ed incisioni, chiamato in tutto il mondo “modello tosco emiliano”, diventato così l armaiolo più conteso dalle corti europee dell’ epoca.

Questi artefatti, di cosi splendida manifattura artigianale, anche se ora poco conosciuti ai più, entrano di tutto diritto nella nicchia degli oggetti italiani più belli ed importanti che tutto il mondo ci invidia e ci apprezza, al pari del veliero Amerigo Vespucci, delle auto emiliane Ferrari e Lamborghini e o dei violini di Cremona di Stradivari, Guarnieri e Amati.

Gli archibugi dell’appennino bolognese, sono l’identità culturale, artistica ed artigianale che più rappresenta e distingue il nostro territorio in tutto il mondo, un importantissimo patrimonio di conoscenze e competenze, ancora trasmesse da padre a figlio, da generazione a generazione, con l’ultimo discendente degli Acquafresca, Fabrizio, importantissimo cesellatore di diciassettesima generazione, di Firenze (MAESTROACQUAFRESCA), o dell’armiere Zanotti Renato di Bologna, discendente di Cassiano Zanotti, l’armieri dal 1625, con il nome più antico in Italia subito dopo a quello di Beretta. Con tali caratteristiche, queste opere d’arte, sono degne e possono di fatto entrare nel patrimonio immateriale dell’umanità.

COME GRUPPO DI RICERCA E DI VOLONTARIATO ARCA CI TENIAMO A RINGRAZIARE PER LA GENTILE COLLABORAZIONE PER LA CURA E LA VALORIZZAZIONE DELL’APPENNINO BOLOGNESE:

  • AFI ASSOCIAZIONE FORESTALE ITALIANA (ANDREA NEGRI)
  • CORPO DI SAN LAZZARO DELEGAZIONE DI BOLOGNA.
  • MUSEO DI CASTIGLIONE DEI PEPOLI.
  • ERCOLE TV
  • R.R.S E NON SOLO
  • GRUPPO VIVA IL VERDE
  • FONDAZIONE UCCJP
  • CONSORZIO MELA ROSA ROMANA
  • ABC APPENNINO BENE CULTURALE

Trovi l'allegato nella sezione Download

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