Il 13 agosto è entrato in vigore il cd. “Decreto trasparenza”, il cui obiettivo è garantire la conoscenza delle condizioni di lavoro a tutti i lavoratori. Nuovi obblighi privacy e sanzioni, in caso di inadempimento, fino a 1500 euro a lavoratore
Il Decreto Legislativo 27 giugno 2022, n. 104, meglio noto come “Decreto Trasparenza”, è l’attuazione Direttiva (UE) 2019/1152; il quale introduce una serie di onerosi obblighi informativi di cui si deve far carico il datore di lavoro.
Le disposizioni del Decreto Trasparenza hanno anche implicazioni rilevanti in materia di privacy. Infatti, il nuovo articolo 1-bis del Decreto Legislativo n. 152/1997, obbliga il datore di lavoro a “informare il lavoratore dell’utilizzo di sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati deputati a fornire indicazioni rilevanti ai fini della assunzione o del conferimento dell’incarico, della gestione o della cessazione del rapporto di lavoro, dell’assegnazione di compiti o mansioni nonche’ indicazioni incidenti sulla sorveglianza, la valutazione, le prestazioni e l’adempimento delle obbligazioni contrattuali dei lavoratori”.
Si fa quindi riferimento all’utilizzo di questi strumenti dalla fase di recruiting, fino alla gestione del rapporto di lavoro e alla sua cessazione.
Lo scopo di tale previsione sembrerebbe, dunque, quello di evitare “asimmetrie informative”, laddove committenti o datori di lavoro trattino i dati personali dei dipendenti mediante processi automatizzati al fine di esercitare attività di coordinamento e gestione del rapporto di lavoro.
I datori di lavoro, in qualità di titolari del trattamento, sono obbligati a rivedere le informative nei confronti dei lavoratori, ad aggiornare il Registro del trattamento, condurre una Valutazione d’impatto.
Il Decreto Trasparenza è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 29 luglio 2022 ed è entrato in vigore il 13 agosto 2022, senza alcun periodo di tolleranza e transizione, il che vuol dire che le aziende dovrà essere già conformi ai suoi dettami. Infatti, con effetto da questa data, tutti i nuovi contratti di lavoro dovranno essere conformi ai requisiti del Decreto Trasparenza e, in relazione ai contratti esistenti, i dipendenti possono chiedere che il loro contratto sia aggiornato.
Il mancato rispetto delle sue disposizioni potrà costare molto caro: fino a 1.500,00 di sanzione per ogni lavoratore.
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