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Energia Confcommercio: in bilico 120 mila aziende

L’allarme di Sangalli: sono a rischio chiusura già 120 mila aziende. Confcommercio: spesa salita di 33 miliardi

I prezzi dell’energia continuano a correre e trascinano con loro anche quelli delle materie prime, al punto che l’inflazione ha quasi raggiunto l’8%. Lo scenario è già preoccupante non solo per i consumatori, che presto dovranno fare i conti con un’impennata dei costi delle bollette e del carrello della spesa ben più vertiginosa di quanto visto finora, ma soprattutto per le imprese che consumano volumi di elettricità e gas molto più elevati e questi aumenti potrebbero decretarne la fine delle attività.
Secondo Confcommercio Imprese per l’Italia, i comparti del terziario avranno maggiori difficoltà: la spesa di energia per il 2022 ammonterà a 33 miliardi di euro, il triplo rispetto agli 11 dello scorso anno e più del doppio rispetto al 2019, quando ammontava a 14,9 miliardi. Secondo le stime, da ora fino ai primi mesi del 2023, le imprese a rischio saranno 120 mila e 270 mila i posti di lavoro. «Il nuovo governo dovrà dare risposte immediate – sostiene il presidente Carlo Sangalli -, accelerando soprattutto su Recovery fund energetico europeo e fissazione di un tetto al prezzo del gas»

. Tenendo conto anche dell’incertezza sul futuro delle forniture di gas dalla Russia, Confcommercio richiede per le imprese una serie di misure di sostegno e interventi ad hoc in grado di evitare una brusca frenata dell’economia nella seconda parte dell’anno. Tra i settori più esposti ai rincari dell’energia c’è il commercio al dettaglio, in particolare la media e grande distribuzione alimentare: a luglio le bollette sono quintuplicate. Per ristoranti e alberghi i prezzi sono aumentati tre volte tanto rispetto a luglio 2021. Nei trasporti, far viaggiare i mezzi a gas metano non è più un’opzione valida, il caro carburanti ha raggiunto il 30-35% dall’inizio della pandemia. Ma, a risentire degli incrementi, saranno anche liberi professionisti, agenzie di viaggio, attività artistiche e sportive e il comparto dell’abbigliamento. Insomma, «è vitale tagliare drasticamente il costo dell’energia per tutte le imprese – conclude Sangalli -, anche quelle non “energivore” e “gassivore”. Altrimenti si rischia di vanificare la ripresa economica di questi ultimi mesi»

Alessia Canzonato, Corriere della Sera – 26 agosto 2022
Carlo Sangalli
Carlo Sangalli – Presidente Confcommercio Imprese per l’Italia

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