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Progetto vita e cura del territorio Appennino bolognese

In sei mesi, da febbraio, grazie al contributo di tantissime persone di buona volontà e grandi associazioni abbiamo curato e valorizzato:

NEL COMUNE DI CASTIGLIONE DEI PEPOLI

  • IL MARMO E LE CALCINE DI LAGARO
    Ormai divenuto raro per lo sfruttamento fin dall’epoca romana, come testimoniano le 5 tombe trovate poco al di sotto dell’ affioramento limitrofo a Lagaro, di estende per circa 3 lungo la dorsale del Brasimone poi Setta fino a Pian di Setta, alcuni massi li abbiamo trovati al di sotto dell’ oratorio dedicato a Vincezo Ferreri, Il famoso Geologo Vinassa de Regny lo descrive come calcare bianco e cristallino, nei suoi pressi vi sono tracce di antiche calcinare,nelle quali il marmo veniva trasformato tramite forni in calce viva e di seguito, con abbondante acqua”motivo per cui sono vicine al letto del fiume” in calce da costruzione.
    Da racconti di paese, ancora non ben documentati, si vocifera che sia stato usato per la costruzione della Basilica di San Petronio di Bologna, la grande gradinata che da sulla piazza Maggiore, e per una chiesa di Milano, non ben identificata, altre ricerche ci spingono a pensare al passaggio di Michelangelo Buonarroti, nel suo viaggio che da Firenze lo portò a Bologna per la costruzione dell’Arca di San Domenico.
  • IL CASTELLO DI CIVITELLA
    Il rudere della roccaforte di Civitella, datata intorno al 1200, si può ritenere una delle opere in muratura più antiche dell’Emilia e dell’Appennino. Il Castello di Baragazza è collocato sulla vetta opposta al fiume, e, frontalmente alla roccaforte. La comunicazione fra i due luoghi avveniva per mezzo di un cunicolo sotterraneo. “ La leggenda” dice che un gruppo di armati controllava la confluenza dei fiumi Setta e Gambellato, che per secoli rappresenta un passaggio di viabilità obbligato.
  • LE TANE DI VOLPE SU TUTTA LA CRESTA DI MONTE CATARALTO
    piccole buche spesso scavate dai saldati durante l’avanzata per proteggersi dal fuoco nemico, su tutta la cresta di monte Cataralto sono presenti circa 400 tane, noi ne abbiamo recuperate e segnalate circa 150.

NEL COMUNE DI GRIZZANA MORANDI 

  • L’AREA ARCHEOLOGICA DI MONTEACUTO RAGAZZA
    Abbiamo fatto piccoli interventi di valorizzazione nei pressi dell’area archeologica, una teca per far conoscere la storia e i ritrovamenti fatti e una copia della stele di pietra ritrovata con l’inscrizione in etrusco. 
    In una località chiamata Torraccia, proprietà Giuseppe Faccioli, nei pressi della Collina di MonteAcuto “in cima a un monticello che sembra appiattito” furono trovati da un cacciatore, nel 1882, alcuni oggetti che affioravanop dal terreno:erano tre statuette di bronzo.
    In seguito, esplorazioni e saggi effettuati dall’ispettore U.Betti e dal commissario G. Gozzadini,vennero rinvenute altre undici statuette. Le statuette trovate rappresentano degli offerenti, i devoti le offrivano al santuario come ex voto e si differenziano fra loro per la qualità della lavorazione. In due di esse si distingue particolarmente la raffinatezza e la qualità dell’esecuzione ( foto sopra).
    L’offerente maschile indossa un corto mantello, cinto in vita, che si avvolge anche intorno al braccio sinistro e nella mano destra regge una patera umbilicata nel tipico gesto della liberazione; il torso appare nudo in un’attenta descrizione delle caratteristiche anatomiche.
    La statuetta che rappresentante l’offerente femminile invece, indossa un chitone molto elegante, cinto in vita e finemente pieghettato sul petto. Sopra le spalle indossa un pregevole e ampio mantello che ricade sul torace in armoniosi panneggi. Nella mano destra stringe un fiore che, secondo Graziano Baccolini, potrebbe essere un Narcisus poeticus (presente a Monteacuto) e, nella mano sinistra, una melagrana frutto legato all’oltretomba. Ambedue le statuette protendono le braccia in avanti e hanno la gamba sinistra in leggero piegamento in avanti. Gli elementi descritti fanno pensare a ex voto donati da personaggi di rango giunti al santuario forse da lontano da qualche opulenta città dell’Etruria. Gli ex voto, infatti, sono databili alla seconda decade del V°sec. a.C. (480 ac.).
  • CA DI PASELLO
    Teca in legno che valorizza Ca di Pasello e i suoi dintorni, siti archeologici storia, aziende agricole produttrici e ristoranti.
  • IL FRUTTETO DI CASTAGNI MILLENARI DI MONTOVOLO
    Probabilmente il frutteto piu antico e maestoso della regione da decenni in completo stato di abbandono per negligenza dell’amministrazione pubblica e del WWF, a breve la regione apre un tavolo per cercare di salvare le poche piante rimaste vive 
  • ROCCA DI TAVERNOLA
    Di origini Bizantine, presumibilmente si tratta di un punto d’osservazione a guardia della vallata.
    Oltre agli scalini ricavati nella roccia, alta circa 50 metri dal livello della strada, sul picco, si notano plinti di fondazione nei quali dovevano essere inseriti pali di sostegno per una piattaforma con relativa costruzione sovrastante a uso di presidio militare, questa nel medioevo è stata riutilizzata dai conti di Panico a scopi militari.
    Salire solo con attrezzature idonee all’Alpinismo e in compagnia di persone esperte.

NEL COMUNE DI SAN BENEDETTO VAL DI SAMBRO

  • LA STAZIONE FF/SS DI SAN BENEDETTO
    Esposizione permanente delle foto della stazione durante il periodo della linea gotita e considerata da molti la stazione più bombardata al mondo, essendo all’ ingresso della grande galleria Direttissima BO-FI, (al tempo la galleria più lunga d’europa , e via ferrata strategica per il trasporto di materiale e soldati.
  • L’ANELLO BLU PIAN DEL VOGLIO-VAL SERENA-MONTEFREDENTE
    Pulizia e tabellatura dell’anello blu, un sentiero di circa 15 Km che da Pian del Voglio arriva a val Serena, scende fino a Montefredente e torna a Pian del Voglio.
  • ORGANIZZATO INCONTRI CON NUMEROSI GRUPPI PER RIUTILIZZARE:
    • gli immobili in stato di abbandono
    • il frutteto dei castagni millenari in stato di abbandono
    • i castagneti in appennino in stato di abbandono
  • PER I SITI IMPORTANTI IN STATO DI ABBANDONO ABBIAMO FATTO RICERCHE ED ESPLORAZIONI E RISCOPERTO:
    • una via cava a Prati di Mugnano
    • Cunicoli sotterranei artificiali molto lunghi utilizzati come catacombe 
    • la via di fuga al castello di civitella a Castiglione dei Pepoli
    • piccolo cunicolo sotterraneo utilizzato come vie di fuga
  • LE CALCINE A LAGARO
    utilizzate per cuocere le pietre di marmo di Lagaro per ricavare calcina da costruzione 
  • DEPOSITO MILITARE ABBANDONATO A SASSO MARCONI
    Il Bunker piu grande in appennino Bolognese, era gia presente durante la prima guerra mondiale, ed era collegato alla ferrovia Porrettana, il tunnel è tanto grande da farci entrare un treno per caricare carburante. Il deposito e lungo circa 500 metri e contiene circa 30 enormi vasche per deposito carburanti, era anche in grado di ospitare 10.000 soldati
  • MONETE DEI PEPOLI
    L’Uncharo Pepolese d’oro era una moneta coniata dai Pepoli nel 1700, concessa dall’Imperatore Leopoldo d’Asburgo
  • STELE ETRUSCA DI MONTEACUTO RAGAZZA
    Stele con incisione Etrusca trovata nell’area archeologica di Monteacuto Ragazza

Per la valorizzazione e la promozione stiamo organizzando due importanti eventi

  • con il Museo di Castiglione dei Pepoli e il collezionista Mattia Beccaglia
    esposizione delle le monete dei Pepoli a Palazzo Pepoli
  • con il Museo di Arti e Mestieri di Pianoro
    esposizione degli archibugi bolognesi, i fucili più belli del mondo

Riferimenti:
Righi Otello e Righi Fabio,  Area di servizio Aquila di Lagaro (BO)
carburanti – metano – gpl – autolavaggio)
Gruppo di ricerca e di volontariato A.R.C.A. (Archiviazione, ricerca e collettività dell’appennino bolognese). 
Cura e promozione del territorio ed assistenza per il sociale. 
Sito Facebook: Arca Appennino Bolognese.
Informazioni turistiche e-mail: arca9bologna@gmail.com
Righi Fabio 320 17 93 002  –  Righi Otello 338 22 50 000

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