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«Il ponte Da Vinci riaprirà alla fine del 2023»

Il commissario straordinario Mucilli ha illustrato il cronoprogramma dei lavori in un Consiglio comunale aperto: «Si comincia a settembre»

SASSO MARCONI Inizio dei lavori a settembre e riapertura del ponte alla fine del 2023. Con un consiglio comunale straordinario aperto ad interventi esterni ieri sera a Sasso Marconi è stato fatto il punto sul progetto e sui tempi di manutenzione straordinaria del ponte Leonardo da Vinci: lo scavalco del corso del Reno a ridosso della Porrettana chiuso per cedimenti strutturali ormai da 18 mesi. Nel consiglio trasmesso in diretta online sedevano due sindaci: quello di Sasso, Roberto Parmeggiani e quello di Castiglione, Maurizio Fabbri, nella veste di presidente dei comuni dell’Appennino Bolognese.

Poi tecnici e progettisti di Anas, i consiglieri, ma soprattutto è stato il primo intervento pubblico di Eutimio Mucilli: commissario straordinario nominato dal Ministero delle infrastrutture con l’obiettivo di velocizzare le procedure per la soluzione di questo grosso problema (e anche dI realizzare il secondo stralcio della Nuova Porrettana a Casalecchio). 

Con l’aiuto di immagini, Mucilli ha prima di tutto chiarito che, dopo l’approvazione della Conferenza dei servizi, fra una decina di giorni sarà pronto il progetto esecutivo e che questo porterà in settembre alla consegna dell’opera alle imprese a cui Anas ha affidato la progettazione e poi i lavori, in quanto la legge in questo contesto non prevede una gara di appalto ma l’affidamento diretto. 

Il tasto dolente: la spesa che in pochi mesi è passata dai 13 milioni previsti inizialmente al totale di circa 21 milioni di euro: «E’ stato il risultato di un adeguamento prezzi imposto dalla situazione che tutti conosciamo, ma le risorse sono comunque già state reperite», ha detto Mucilli per poi addentrarsi nella sequenza di opere che porteranno prima alla demolizione del piano sul quale la strada correva su 15 campate e per una lunghezza di 220 metri. Poi si procederà alla ‘decostruzione’ dei pilasti in cemento armato deteriorato fino all’appoggio dell’arcata che rende unico questo ponte costruito a partire dal 1954 su progetto dell’ingegner Bruno Bottau. 

«Tutte le indagini hanno dimostrato che il grande arco è in buone condizioni statiche e che necessita solo di un ripristino superficiale», ha detto il commissario per poi passare al dettaglio dei tempi e delle cantierizzazioni. Dopo, tanti gli interventi, a partire dal sindaco Parmeggiani, soddisfatto: «Ora abbiamo progetti e risorse per arrivare in tempi certi alla sistemazione duratura del ponte», ha detto Parmeggiani affiancato da Fabbri che ha sottolineato l’importanza di questo ponte per tutta la vallata del Reno e per l’incrocio con la val di Setta. 

Gabriele Mignardi, Il Resto del Carlino – 8 luglio 2022

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