Nonostante le richieste provenienti dalle Associazioni imprenditoriali, del Turismo in particolare, il decreto Sostegni Ter, approvato dal Consiglio dei Ministri dopo molti rinvii il 21 gennaio e non ancora pubblicato, non ha stanziato le risorse richieste per sostenere l’occupazione nei settori ancora sottoposti agli effetti della crisi sanitaria.
In particolare era richiesta la proroga degli ammortizzatori Covid-19.
In materia di ammortizzatori, l’unica agevolazione riguarda il mancato pagamento del contributo addizionale per i settori in crisi tra i quali alberghi, pubblici esercizi, agenzie di viaggi, abbigliamento e calzature.
A differenza di quanto è avvenuto negli anni 2020 e 2021 per gli ammortizzatori con causale Covid-19, l’accesso agli ammortizzatori ordinari dal 2022 implica:
- la necessità di documentare anche con dati di bilancio le ragioni della richiesta di fruizione di ammortizzatore sociale da parte della singola azienda;
- l’anticipo dell’integrazione salariale da parte del datore di lavoro (ad eccezione dei casi di comprovata crisi finanziaria) con successivo recupero a conguaglio sui contributi dovuti;
- l’inizio della riduzione/sospensione dei lavoratori solo dopo la conclusione della fase di consultazione sindacale (per i datori di lavoro fino a 50 dipendenti si esaurisce in 10 giorni, in 25 per quelli con più di 50 dipendenti).
Al momento l’INPS non ha ancora rilasciato le procedure e la relativa modulistica, ma possono essere avviate le procedure sindacali preventive.
Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’Ufficio Sindacale.
I clienti del Servizio Paghe possono rivolgersi ai loro referenti per segnalare l’interesse all’attivazione di ammortizzatori sociali ed essere contattati per i chiarimenti e per predisporre le relative procedure.