A partire dal 2022, due importanti riforme avranno effetti sugli importi della busta paga dei lavoratori dipendenti: la riforma dell’IRPEF e l’Assegno Unico e Universale.
La manovra fiscale, ancora in discussione, ha il fine di ridurre il carico fiscale sul lavoro dipendente a decorrere dal 1° gennaio 2022 tramite la rimodulazione di una o più delle aliquote IRPEF e la revisione organica del sistema delle detrazioni dall’imposta sui redditi.
Alcune fasce reddituali potranno pertanto beneficiare di un aumento della retribuzione netta.
Da marzo, il nuovo ‘Assegno Unico Familiare, misura a sostegno della genitorialità, avrà portata “universale” perché congloberà in un’unica misura le detrazioni fiscali per i figli a carico (resteranno attive quelle per i figli di età superiore a 21 anni), gli assegni al nucleo familiare (che resteranno in vigore sino al 28 febbraio 2022), nonché i bonus attualmente in vigore.
È importante notare che questa misura non verrà più riconosciuta per il tramite del datore di lavoro direttamente in busta paga, come avviene ora per gli assegni al nucleo familiare e le detrazioni per figli a carico, perché sarà l’Inps, a partire dal mese di marzo e fino a febbraio dell’anno successivo, a versare gli importi dovuti direttamente sul conto bancario dei lavoratori, sulla base di un’apposita domanda on line che potrà essere presentata anche tramite patronato già a partire da gennaio 2022.
La domanda andrà accompagnata dalla dichiarazione ISEE: la norma prevede infatti importi dell’Assegno Unico differenziati in base ai livelli di reddito certificati.
La definitiva approvazione di tale misura è prevista entro la fine del 2021.