La rabbia della Fipe: «Il rispetto delle regole deve valere per tutti»
La Federazione dei pubblici esercizi di Confcommercio Ascom Bologna: «Non siamo realtà di Serie B. Siamo gli unici a subire controlli e sanzioni» Le immagini degli assembramenti selvaggi e senza sosta che arrivano da tutte le piazze cittadine e documentate dai giornali sono inaccettabili. Inaccettabili perché queste situazioni mettono a rischio e in pericolo la tenuta della stabilità ritrovata dopo mesi di restrizioni.
«Noi imprenditori dei pubblici esercizi, per mesi, siamo stati costretti a tenere chiusi i nostri locali e a lasciare a casa i dipendenti in nome della tutela della salute pubblica – commenta la Fipe-Confcommercio Ascom Bologna –. Come se non bastasse ora che siamo tornati a lavorare dobbiamo rispettare protocolli rigidissimi, pena controlli severi e multe salate. Fa rabbia, invece, vedere che per chi della salute pubblica e delle regole se ne frega, assembrandosi nelle piazze cittadine ben oltre il coprifuoco e senza nessun rispetto del distanziamento sociale, sia sempre tutto permesso e i controlli e le multe siano inesistenti».
Rabbia inevitabile, per una situazione completamente sfuggita di mano. Motivo per cui la Fipe chiede «che le regole vengano fatte rispettare a tutti. In Zona Universitaria, Aldrovandi, San Francesco e tutte le altre piazze della città bisogna intervenire con fermezza. I due pesi e due misure non sono più accettabili. Noi imprenditori dei pubblici esercizi non siamo cittadini di serie B da multare e controllare, mentre altri possono comportarsi come nulla fosse successo in questi mesi».
Comunicato stampa, Bologna, 27 maggio 2021
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