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Mercato auto a marzo

Le immatricolazioni perdono terreno rispetto al 2019 sia nel mese che nel trimestre

Secondo i dati diffusi dal CED del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, marzo registra 169.684 immatricolazioni di autovetture nuove, con uno scostamento positivo del +497,1%, portando il primo trimestre dell’anno ad un volume complessivo di 446.978 unità, pari a +28,6% sul pari periodo 2020.

“Il rimbalzo di marzo era atteso, considerando che, al di là del giorno lavorativo in più, il confronto avviene con l’analogo mese del 2020 in cui il mercato dell’auto, con la chiusura per lockdown di tutte le attività commerciali, comprese quelle dei dealer, aveva segnato una pesantissima battuta d’arresto del -85,4%, dando inizio a cali vertiginosi di vendite e fatturati per tutte le nostre aziende”, dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.

“La comparazione con i dati anomali di marzo 2020 – prosegue De Stefani – non è molto significativa; per questo motivo ai fini di una reale comprensione delle dinamiche di mercato, soltanto guardando i dati di marzo 2019, si riesce a valutare la difficile situazione nella quale si muove tutto il settore, ancora costantemente condizionato dall’emergenza pandemica e dalle avverse conseguenze economiche e sociali: il calo sul mese è del -12,8%, mentre sul trimestre è -17,1%. Voglio, inoltre, evidenziare che il differenziale tra il primo trimestre 2021 rispetto al 2019 sarebbe stato ulteriormente negativo se non ci fossero stati gli incentivi alla rottamazione, quindi in assenza di un rifinanziamento di tali contributi, sia fascia 0-60 che 61-135 g/km CO2 (per quest’ultima residua circa un 6%), le preoccupazioni restano molto forti”.

“Come già ampiamente illustrato nel corso dell’ultima conferenza stampa organizzata insieme ad ANFIA e UNRAE – continua De Stefani – servono politiche economiche e ambientali tra loro organiche e sinergiche in grado di spingere il rinnovo del parco circolante auto, tra i più vecchi d’Europa e con anzianità media di 11,5 anni. Chiediamo un intervento urgente per continuare il percorso avviato con l’adozione dei contributi alla rottamazione per l’acquisto di veicoli fino a 135 g/km di CO2, senza abbandonare il principio cardine secondo cui tutte le ultime tecnologie disponibili contribuiscono efficacemente al taglio delle emissioni climalteranti”.

“Soprattutto nell’attuale congiuntura economica – aggiunge De Stefani – tali politiche sono determinanti e rappresentano una delle leve principali che generano valore aggiunto per l’Erario. Unitamente a scelte strategiche in chiave di allineamento della fiscalità sull’auto aziendale ai livelli europei e sviluppo delle infrastrutture di ricarica ultraveloce High Power Charge per veicoli elettrici e plug-in. Queste misure sarebbero, a nostro avviso, capaci di innestare la marcia giusta per un cambio di velocità, propedeutico all’uscita dalla grave crisi provocata dalla pandemia”.

“Tuttavia, senza un ruolo attivo e di sostegno del Governo in grado di accompagnare la transizione ecologica e rendere l’innovazione tecnologica emergente competitiva e finanziariamente sostenibile per famiglie e imprese, il mercato dell’auto, sia a monte sia a valle, è destinato ad ulteriori fragilità economiche ed occupazionali”, conclude De Stefani.

Ciò che emerge sul fronte dei canali di vendita, confrontando marzo 2021/2019, è la flessione della domanda rappresentata dai privati -1,5% e la diminuzione delle immatricolazioni a società -22,5% e noleggio -28,7%; nel periodo gennaio-marzo i cali sono rispettivamente del -8,6%, -26,8% e -30,8%. Nel primo trimestre 2021 le quote di mercato sono così suddivise: privati 64,9%, società 14%, noleggio 21,1%.

Sul fronte delle alimentazioni, risultano sempre in aumento le preferenze della clientela, in primis delle aziende, verso le tecnologie ad alimentazione ibrida (HEV), la cui quota nel trimestre è giunta al 27% confermando il sorpasso, avvenuto già dal mese scorso, della quota delle immatricolazioni diesel, arrivata ormai a un quarto del mercato (25%). Negli ultimi due anni il diesel ha perso quasi 19 p.p. di quota di mercato ma non dobbiamo dimenticare che gli stessi Euro 6D diesel, oggetto troppo spesso di una demagogia strumentale, contribuiscono alla riduzione della CO2 media della auto nuove immatricolate, incidendo positivamente sul ritmo di sostituzione del parco circolante ante Euro 5 (pari al 56,4%) e soddisfacendo le esigenze di mobilità della clientela.

Nel primo trimestre 2021 le quote di mercato per alimentazione sono così ripartite: benzina 33,3%, diesel 25,1%, gpl 5,8%, metano 2,4%, ibrido HEV 26,9%, Plug-in 3,6%, elettrico puro 2,9%.

Negli ultimi tre giorni di marzo è stato immatricolato il 32,8% del totale mercato. Le auto-immatricolazioni di case e concessionari, secondo le elaborazioni sui dati Dataforce, hanno rappresentato il 9,2% dei volumi di vendita mensili.

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