La seconda ondata: economia in affanno – Lo sport
Destini sospesi. Questo è quanto stanno vivendo i settori più colpiti dalle chiusure del secondo lockdown. Come le palestre, spiega Mara Bortolini, socia della Body Line.
Come avete accolto questo nuovo stop? «Non bene. Il settore era già stato penalizzato dalla prima lunghissima chiusura. Ci è voluta tutta l’estate prima di risollevarci poiché solo a settembre c’è stato il rinnovo degli abbonamenti. Sono stati mesi terribili e proprio ora che le cose tornavano alla normalità siamo punto e capo».
Si può parlare di beffa ripensando alla settimana di avvertimento che aveva preceduto la chiusura del 26 ottobre?
«Ci siamo sentiti presi in giro quando ci è stato intimato di adeguarci a nuovi protocolli per poi essere chiusi senza uno straccio di verifica a distanza di pochi giorni. E gli incassi erano già iniziati a calare da circa metà ottobre, poiché il senso di incertezza scoraggiava i clienti a sottoscrivere abbonamenti».
Il Governo tuttavia ha promesso pronti ristori.
«Ma quale ristoro potrà mai colmare un caldo di fatturato del 60%? Le entrate non ci sono, ma le uscite non si fermano: affitto, bollette, più tutte le spese extra per il materiale di sanificazione. Siamo attivi da oltre 40 anni e ora rischiamo di non esserci più».
F.Z., Il Resto del Carlino, Bologna 9 novembre 2020
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