La crisi dettata dalla pandemia da Coronavirus ha colpito duro varie categorie, tra cui i fioristi. La categoria, rappresentata da Federfiori Confcommercio Ascom Bologna, ha chiesto a gran voce in queste settimane supporto e aiuto per ripartire, senza però trovare a pieno quel riscontro da parte di chi questo aiuto doveva darlo. E’ vero che è stata una delle categorie a riaprire per prima ma è altrettanto vero che è stata persa completamente la stagione commerciale migliore.
Apprendere, quindi, che il Comune di Bologna ha appoggiato e promosso, l’iniziativa delle 6000 piantine, organizzata dal Movimento delle Sardine, ha lasciato tutti gli associati Federfiori colpiti e amareggiati.
I fioristi, in questo periodo di crisi sanitaria, infatti, hanno rispettato responsabilmente il lockdown e visto un calo di fatturato praticamente del 100%, dovuto in particolare all’impossibilità di lavorare per le cerimonie religiose e civili cancellate, feste di matrimonio, fiere e iniziative per la città, che da sempre rappresentano una boccata d’ossigeno per una delle categorie più colpite anche dalle crisi economiche precedenti.
L’iniziativa delle 6000 piantine, appoggiata dal Comune di Bologna, quindi, avrebbe potuto rappresentare un gesto di vicinanza alla categoria dei fioristi che, se contattati e coinvolti nell’iniziativa, avrebbero potuto prendere in considerazione l’idea di partecipare con la propria attività.
Non capiamo, quindi, perché il Comune di Bologna abbia deciso di appoggiare un’iniziativa politica, tagliando fuori totalmente la categoria dei fioristi che invece era la più titolata a prendere parte al progetto. Ci auguriamo che questa rappresenti solo una svista da parte dell’Amministrazione e che presto i fioristi possano essere coinvolti in nuove iniziative cittadine.
Federfiori Confcommercio Ascom Bologna