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Ztl, stretta sulle auto ibride. Chi non è residente nel Comune non potrà più entrare gratis

I contrassegni saranno rilasciati solo a persone che vivono a Bologna o ad aziende con sede nel territorio. Chi ha un mezzo con motore a metà tra combustione ed elettrico dovrà pagare l’ingresso giornaliero e la sosta

Troppe auto dentro le mura. E questa volta nel mirino finiscono anche i mezzi più ecologici. La novità era già stata annunciata con largo anticipo, ma da giovedì si parte: stop all’accesso delle auto ibride di non residenti in centro. Dal primo gennaio, con l’arrivo del 2026, il permesso virtuale per le auto che combinano i motori a combustione con quelli elettrici potrà essere rilasciato solo a cittadini residenti nel Comune di Bologna o ad aziende con sede nello stesso territorio, consentendo l’accesso alla ’Zona a traffico limitato’ del centro storico (eccetto le zone con particolari limitazioni, come le Ztls) con sosta a pagamento, secondo la tariffazione vigente. Dunque, chi abita fuori dal Comune di Bologna e possiede un mezzo ibrido potrà accedere al centro solo tramite il ticket giornaliero a pagamento, come tutti gli altri veicoli.
Entrano così in vigore «le misure di riduzione degli accessi e delle agevolazioni di sosta nel centro storico per le auto ibride», che Palazzo d’Accursio aveva già annunciato a febbraio. I residenti in centro storico – titolari di contrassegno R – potranno ovviamente continuare a parcheggiare gratuitamente l’auto nella propria zona di residenza, nella misura di un permesso per nucleo familiare, mentre chi risiede a Bologna fuori dal centro dovrà pagare per sostare nelle strisce blu. L’obiettivo, come ripetono dal Comune, è proprio quello di liberare parcheggi a favore di chi risiede in centro.
«Lo stop ai veicoli ibridi dei non residenti si è reso necessario per tutelare gli accessi e la sosta residenziale, come già previsto dal ‘PGTU 2019’ (Piano generale del traffico urbano, ndr), a fronte di un aumento esponenziale dei veicoli ibridi in circolazione nel Comune di Bologna – si legge in una nota dell’amministrazione –. Questo tipo di veicoli nel 2019 contava meno di 18.000 permessi, che nel 2023 sono saliti a circa 30.000, con un aumento di oltre il 66%. In particolare i veicoli che non potranno più accedere al centro storico, ovvero quelli dei non residenti a Bologna, sono circa 10.259, mentre quelli dei residenti, che potranno continuare ad accedere, ma pagando la sosta, sono 19.530».
«Il ‘PGTU 2019’ prevedeva già che, nel caso di un incremento superiore al 15% dei permessi di accesso alla Ztl per veicoli ibridi, si sarebbero potute rivedere tutte le attuali agevolazioni, a partire dai veicoli di proprietà di cittadini non residenti nel Comune di Bologna – continuano da Palazzo d’Accursio –. Gli attuali permessi non saranno più validi quando arriveranno a scadenza naturale. I contrassegni per le ibride rilasciati dopo il 1° maggio 2025, invece, avranno durata di un anno». Nessuna novità, infine, per le auto elettriche, che potranno continuare ad accedere alla Ztl e a parcheggiare ovunque gratis.
Per Francesca Scarano, capogruppo di FdI in Comune, «l’entrata in vigore della stretta conferma la linea ideologica e nociva dell’amministrazione», mentre per Matteo Di Benedetto (Lega) «da sinistra arrivano solo divieti, senza soluzioni»

Il Resto del Carlino, 28 dicembre 2025

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