Il presidente di Confcommercio sulle pagine di Avvenire: “queste forma contrattuali sono una vera emergenza. In manovra alcune misure positive, ma per tornare a crescere sopra l’1% ne servono di più robuste”
Passato il Natale (e con la manovra al giro di boa) Carlo Sangalli, storico presidente di Confcommercio, vede alcuni segnali positivi, che vanno corroborati però soprattutto con due azioni: occorre «rafforzare la riduzione delle tasse», soprattutto per i redditi medio-bassi, e «il contrasto ai “contratti-pirata’; ormai una vera e propria emergenza».
Sangalli, come valuta questa fine d’anno?
Siamo in una fase ancora complessa e incerta, soprattutto a causa dei conflitti e delle tensioni geopolitiche. Ci sono, però, alcuni elementi positivi che confermano lo stato di buona salute della nostra economia, a cominciare dall’inflazione ormai sotto controllo, dall’occupazione ai massimi e da un maggior reddito disponibile delle famiglie. Tutti elementi favorevoli per dare spinta alla fiducia delle famiglie che, comunque, a dicembre mostra alcuni primi segnali di recupero. Ma per guardare con maggior ottimismo al nuovo anno e avere una crescita del Pil superiore all’1% servono misure più robuste.112026 dovrà essere l’anno in cui proseguire e rafforzare la riduzione delle tasse per accelerare il percorso di crescita
Con redditi bassi anche i consumi languono?
I consumi si confermano l’anello debole della catena con un aumento di appena lo 0,8% tra il 2019 e il 2025. Tuttavia, potrebbero registrare un miglioramento in questa parte finale dell’anno, grazie anche al buon andamento delle vendite durante la “Black week” (di novembre, ndr) e a tredicesime più robuste rispetto all’anno passato, non destinate solo a consumi, regali e viaggi, ma anche a forme di solidarietà, con donazioni medie per 27 euro nel periodo natalizio, fatte da quasi 2 italiani su 3. Confermando un modello di generosità diffusa ma prudente, più orientata alla partecipazione simbolica che a un impegno economico rilevante.
La legge di Bilancio migliora o no questo quadro?
Nella manovra ci sono misure che avevamo chiesto, a sostegno di lavoro, redditi e consumi. Apprezziamo, in particolare, la detassazione degli aumenti contrattuali estesa ai rinnovi avvenuti nel 2024, con il contestuale innalzamento del tetto di reddito; una misura che, insieme alla riduzione d’imposta sui premi di produttività, valorizza il ruolo della contrattazione collettiva e va proprio nel verso di rafforzare i redditi dei lavoratori e i consumi e d’irrobustire la crescita. Importante anche la riduzione dell’Irpef altra nostra richiesta -, un beneficio concreto al ceto medio, anche se andava estesa ai redditi fino a 60mila euro per contrastare il “drenaggio fiscale”. Sul fronte delle imprese, è stato decisivo evitare una stretta sulle compensazioni tra crediti di imposta e debiti contributivi che avrebbe penalizzato le Pmi, anche se resta la criticità della soglia ridotta. Bene anche il segnale sulla cultura, che viene riconosciuta come consumo essenziale: in particolare, per l’istituzione di un fondo dedicato e l’introduzione del “Bonus valore cultura” per i giovani. Una base solida da rafforzare con ulteriori provvedimenti: penso al sostegno all’acquisto di libri – non solo scolastici – e alla fruizione di spettacoli dal vivo.
Con la norma, poi cassata, sui lavoratori sottopagati è stato sventato un assist al “contratti-pirata”?
I contratti collettivi nazionali rappresentano un pilastro di equilibrio sociale e di competitività. Ma possono definirsi tali solo se sottoscritti da organizzazioni realmente rappresentative: è la condizione per garantire a lavoratori e imprese diritti, tutele e concorrenza leale. Coni cosiddetti “contratti-pirata” oltre ad avere salari ridotti – circa 8mila euro l’anno a testa in meno rispetto al Ccnl di Confcommercio si hanno meno tutele e praticamente zero strumenti di welfare. E lo Stato ci rimette 553 milioni di gettito contributivo e fiscale. Rafforzare i Ccnl rappresentativi significa costruire un mercato del lavoro più giusto, inclusivo e capace di affrontare le sfide del cambiamento.
Come si può frenare il “dumping” contrattuale?
Per contrastare i “contratti-pirata”, che hanno assunto ormai i numeri di una vera e propria emergenza, abbiamo presentato al Governo alcune proposte: comunicazione obbligatoria del contratto applicato, certificazione della rappresentatività, definizione dei perimetri contrattuali, controlli più efficaci, rafforzamento della bilateralità e principio del contratto più protettivo. In questi giorni le vacanze natalizie stanno dando una mano? Negli ultimi mesi il turismo ha registrato ottime performance in particolare perla componente straniera, ma anche per la domanda degli italiani. Solo per Natale, il nostro ufficio studi ha stimato circa 6 milioni di italiani in viaggio e altrettanti sono previsti sia per Capodanno che per il ponte dell’Epifania Certo, saranno prevalentemente vacanze brevi, ma il dato conferma il ruolo centrale del turismo.
Da Avvenire del 27 dicembre 2025