Operatori ottimisti. La visita di de Pascale: dalla Regione 6 milioni per la neve artificiale
Forse sarà difficile eguagliare il Natale 2024, con tanta neve fresca, temperature ideali e piste affollate come non si vedeva da tantissimi anni, ma la speranza che anche quest’anno possa andare bene c’è eccome: «Ci farei la firma a festività come quelle dell’anno scorso — ci scherza su Luciano Magnani, presidente del Consorzio del Cimone — ma io sono ottimista, sempre». Oggi, domani e dopodomani dovrebbe nevicare e «nei giorni successivi arriverà il freddo, che permetterà di conservare le piste — prosegue Magnani —: ci si può aspettare anche 40 centimetri di neve fresca, che fanno ben sperare anche per il Capodanno. I 150 maestri sono tutti pronti, le prenotazioni a corsi e non solo stanno arrivando e i rifugi sono aperti. E chi arriva in Appennino spenderà circa la metà di chi andrà sulle Alpi».
Al Cimone diversi impianti sono già aperti da inizio mese, mentre al Corno alle Scale riapriranno oggi dopo alcuni giorni di chiusura, con l’inaugurazione, probabilmente dopo le feste, anche della nuova seggiovia Cavone-Rocce.
Anche le prenotazioni degli hotel non stanno andando male: si è già oltre il 70% e chissà che non arrivino dei last minute attratti dalle previsioni meteo favorevoli. «Quest’anno cadrà bene anche la Pasqua — guarda già avanti Magnani —, quindi si punterà a proseguire la stagione fino a quella data, a inizio aprile». Del resto, nonostante l’incognita neve sempre più pressante negli ultimi anni, «è la stagione invernale quella determinante — sempre le parole del presidente del Consorzio del Cimone —: anche per questo si è scelto di investire circa sei milioni di euro per nuovi impianti di produzione neve, con neve molto simile a quella reale e con una capacità di un 30% in più di produzione rispetto al passato».
Sistemi di innevamento programmato che sono stati rinnovati anche al Corno su diverse piste, un’offerta resa possibile anche grazie agli investimenti pubblici: dal 2021 a oggi il comprensorio del Corno ha beneficiato di oltre 8,1 milioni di risorse pubbliche, mentre quello del Cimone ha ricevuto finanziamenti per circa 10,9 milioni di euro, destinati al rinnovo delle infrastrutture, alla sicurezza e alla competitività dei territori montani.
Proprio ieri il presidente della Regione, Michele de Pascale, e l’assessora al Turismo, Roberta Frisoni, sono andati in visita nelle due località dell’Appennino: «Scegliere di viverlo anche durante le vacanze significa sostenerne lo sviluppo, valorizzare il lavoro delle comunità e degli operatori locali e rafforzare un modello di montagna viva tutto l’anno — dicono presidente e assessora —. Continueremo a essere al fianco dei territori appenninici, puntando su promozione, sicurezza, grandi eventi sportivi e destagionalizzazione. La montagna non è solo neve, ma una leva fondamentale per l’economia e l’attrattività dell’intera regione».
In questo discorso e per attrarre un turismo diversificato e tutto l’anno rientrano dunque anche tutti i servizi e le attività collaterali a quelli sulle piste da sci — un palaghiaccio di Fanano sempre aperto, il passaggio della fiaccola olimpica l’8 gennaio da Sestola o gli eventi di Natale, per citare alcuni esempi —, come anche le offerte di cammini e non solo durante la stagione calda. «Dopo il Covid l’Appennino è stato riscoperto per essere vissuto tutto l’anno — conclude il consigliere comunale con delega al Turismo, Mattia Santori — e il prossimo anno una tappa del Giro d’Italia arriverà proprio al Corno alle Scale».
A dire come sta cambiando la montagna emiliana ci sono anche i numeri elaborati dalla Regione: da gennaio a ottobre +12,8% di presenze rispetto al 2024, +14,78% i turisti italiani e +7,2% di turisti stranieri.
di f.n., il Corriere di Bologna, 24 dicembre 2025