Tonelli (Ascom): «Speravamo meglio, molti aspettano i saldi di gennaio» Rossi (Confesercenti): «La tendenza? Prendere più regali, la media è 4 o 5» Fontanarosa (Cna): «Doni alimentari in crescita, bene anche i ristoranti»
Dalla prima settimana di dicembre, i bolognesi hanno speso circa 300 euro a persona per i regali di Natale. Un dato simile a quello dello scorso anno e un giro d’affari da 150 milioni di euro. Una boccata d’ossigeno parziale. Per questo gli ultimi due giorni prima delle feste saranno decisivi. «Sinceramente speravamo in qualcosa di più – dice Giancarlo Tonelli, direttore generale Confcommercio Ascom Bologna -. Questo clima favorevole, però, non ha aiutato per quanto riguarda gli acquisti ‘più invernali’, soprattutto calzature e abbigliamento». Inoltre, «con l’avvio dei saldi al 3 gennaio diversi consumatori preferiscono comprare in quel periodo, grazie agli sconti», prosegue Tonelli, augurandosi «ulteriori vendite in queste ultime 48 ore prima di Natale». Bene ma non benissimo. «Dal punto di vista di costi, affitti, tasse e materie prime, Bologna continua a essere una città in cui fare impresa nel settore terziario è costoso. Quindi, da questo punto di vista, avere soltanto una spesa media più alta rispetto ad altre città aiuta ma non risolve la situazione», dice Tonelli. La tendenza «è quella di prendere più regali», fa notare Loreno Rossi, direttore generale Confesercenti Bologna. Infatti, con questi soldi, la media è di 4 o 5 regali a persona. Secondo il centro studi di Confesercenti i bolognesi comprano nei negozi fisici in particolare durante l’ultima settimana prima di Natale: circa il 62 per cento dei cittadini acquista un regalo in un’attività a ridosso delle feste. Al primo posto tra i regali più gettonati troviamo i capi di abbigliamento. Poi ci sono libri, prodotti enogastronomici, profumi e giocattoli. Inoltre, Confesercenti stima che «le donne prediligono l’abbigliamento e la cura della persona», mentre l’uomo «sceglie regali legati allo sport o prodotti tecnologici». I giovani invece preferiscono videogiochi, computer e in generale tutto quello che è tecnologia. «Per quanto riguarda i ristoranti riceviamo dati simili al 2024, ma si tratta di numeri ‘a singhiozzo’: alcuni giorni va bene, altri no», interviene invece Tonelli, sottolineando come l’andamento resti legato a fattori stagionali e turistici, oltre che alle condizioni meteo. Anche secondo Massimo Fontanarosa, responsabile Cna Area Bologna Città, «il commercio alimentare in questo mese è andato molto bene», racconta, evidenziando una risposta positiva sia da parte dei residenti sia dei visitatori, grazie ai mercatini diffusi in tutta la città e alla forte attrattività dei prodotti tipici bolognesi. Secondo Fontana rosa «il settore gode di un periodo al rialzo»: si registra infatti un 20 per cento in più di vendite alimentari rispetto allo scorso anno e un +15 per cento anche nei ristoranti, come indicano i dati di Cna. Soddisfazione per il trend positivo dei libri, che segnano un incremento del 25 per cento. A soffrire resta invece tutto ciò che è’ non alimentare’, penalizzato anche dalla concorrenza sempre più aggressiva dell’e-commerce. «In abbigliamento e moda abbiamo notato un -20 per cento, mentre decresce anche la vendita di giocattoli (-5 per cento)», conclude Fontanarosa, segnalando la necessità di strategie di rilancio per il settore e maggiori interventi di sostegno.
Giovanni di Caprio, Il Resto del Carlino – 23 dicembre 2025