L’appello dei commercianti: «Sosteniamo i negozi di vicinato»
«È stato un anno davvero difficile per il commercio». Gli occhi, quindi, ancora una volta, sono tutti puntati su quest’ultimo mese di dicembre, sugli acquisti natalizi che per il direttore generale dell’Ascom bolognese Giancarlo Tonelli potrebbero, dovrebbero risollevare l’andamento di un intero 2025. Non un mese qualunque, quindi, perché in questi 31 giorni «le vendite natalizie, per alcuni negozi, valgono circa il 20% del fatturato dell’intero anno», conferma Loreno Rossi di Confesercenti. Il ponte lungo appena terminato dell’Immacolata sta facendo ben sperare sia Ascom che Confesercenti. «Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso possiamo dire che c’è un più 5% di vendite», calcola Tonelli. Il clou è però atteso, come ogni anno, nei prossimi giorni, quando anche nelle tasche dei bolognesi arriv— calcola il direttore dell’Ascom — su Bologna e sull’intero territorio della Città metropolitana e che ha riguardato ogni settore, dal commercio tradizionale alla ristorazione».
Le ragioni sono diverse, a partire dal potere degli acquisti online, alla crisi economica del ceto medio fino ad arrivare alla sola Bologna che sconta l’affanno in diverse zone della città per via dei cantieri del tram e della messa in sicurezza della Garisenda. «In questi due casi registriamo cali ancora maggiori, dal 15 al 20% in meno, che arrivano fino al 25% per quanto riguarda la zona di via San Vitale», precisa Tonelli.
Sul fronte dei lavori del tram, la recente inaugurazione in via Riva di Reno (con annesso canale scoperto) e la riapertura del primo tratto di via Indipendenza significano un po’ di ossigeno per i negozianti, «di certo danno una spinta positiva», concorda Tonelli, senza dimenticare che per il prossimo Natale, con i lavori finiti, «si potrà respirare ancora di più». Ma ci sono diverse zone con gli operai ancora al lavoro, «penso alla Corticella ad esempio — continua il direttore dell’Ascom — dove la situazione resta ibrida», e che quindi andrà a incidere sulle vendite anche di questo mese. Poi c’è l’e-commerce, «spesso più vantaggioso perché non sottoposto alla medesima tassazione», sottolinea Rossi di Confesercenti, e che continua a togliere mercato ai negozi cittadini, soprattutto a quelli di vicinato.
Da qui l’appello ai cittadini delle associazioni di categoria degli esercenti (l’Ascom a partire da novembre ha diffuso una lettera aperta, “Questo Natale i commercianti di Bologna hanno davvero bisogno dite”, il titolo) per convincerli a preferire la bottega sotto casa rispetto ai siti online. «I negozi di vicinato rappresentano un valore che non è solo economico ma è anche sociale. Lo notiamo nelle vendite di case, è la prima cosa che viene richiesta dai potenziali acquirenti perché trasmettono maggior sicurezza», insiste Zbnelli.
Intanto a dar man forte alle vendite ci stanno pensando il turismo e il settore alimentare in grado anche quest’anno di fare la voce grossa: gli acquisti per pranzi e cene, dalla Vigilia di Natale fino a Santo Stefano (a cui si aggiungeranno i festeggiamenti per l’ultimo dell’anno) tireranno su, è la previsione, ancora una volta il bilancio finale. «Ma in questo momento — spiega Tonelli — registriamo anche attenzione per l’abbigliamento, i profumi, l’oggettistica per la casa che è molto cresciuta in questi anni. In particolare, i negozi che vendono quella per Natale, che siano presepi, l’albero o i villaggi di Natale. E infatti ci sono vetrine in giro per la città interamente dedicate a questo tipo di allestimenti».
E poi, appunto, ci sono i turisti, alla fine di un anno dove Ascom: vendite in aumento del 5% molto si è dibattuto sulla loro presenza e sulle conseguenze che questo comporta. «Hanno rappresentato un valore importante per tutto il 2025, sia per Bologna che per l’Appennino», rimarca Tonelli. «Dati positivi che riguardano anche l’aeroporto, l’alta velocità e le fiere, da cui hanno tratto vantaggio alberghi e negozi».
f. d, b. p., Corriere di Bologna, 9 dicembre 2025