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Coppa Davis, l’indotto: oltre 143 milioni di euro Apicella a pagina 11 Coppa Davis, giorni d’oro. «In città 61.000 visitatori e 143 milioni di indotto»

La soddisfazione di Federalberghi, Fipe Confcommercio e Aeroporto «Questi appuntamenti portano Bologna all’attenzione del mondo»

Più di un appuntamento sportivo di prestigio: la Coppa Davis si è rivelata un vero motore per la città e continuerà a esserlo nei prossimi due anni, come previsto dal contratto con l’International Tennis Federation. Lo confermano attività, ristoranti e hotel, che hanno osservato da vicino gli effetti del trionfo, tennistico e commerciale.

«Questi importanti eventi sportivi – sottolinea Enrico Postacchini, presidente di Confcommercio Ascom Bologna – portano la città all’attenzione del mondo». Una visibilità che si traduce in presenze, dunque in un immediato ritorno per il territorio. «Ci siamo dimostrati pienamente all’altezza della manifestazione – aggiunge Postacchini -. Nonostante il caos generale tra partite di basket e manifestazioni, tutto ha funzionato alla perfezione (nel mezzo delle finals c’è stata una notte di guerriglia per la partita tra Virtus Bologna e Maccabi Tel Aviv, ndr)». Federalberghi Bologna ha registrato circa «61mila visitatori in città tra il 18 e il 23 novembre – dice il presidente Giovanni Trombetti -. Sulla base dei dati delle carte di credito, abbiamo calcolato l’indotto generato da hotel e ristoranti in quei giorni: 143 milioni di euro». Inoltre, emerge che rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, il tasso di occupazione delle camere del centro e della città metropolitana è cresciuto del 13 per cento.

«Come spesso accade con eventi di questa portata – prosegue Trombetti -, si è verificato il classico ‘effetto macchia d’olio’: prima si riempiono gli hotel del centro, poi quelli appena fuori dalle mura e infine le strutture più lontane». Un precedente simile si potrebbe rintracciare nel passaggio del Tour De France, «ma la Coppa Davis ha generato un impatto economico decisamente più rilevante – spiega il presidente di Federalberghi – la tappa ciclistica ha portato i visitatori a prenotare per una sola notte di permanenza. La Davis ha invece garantito un’occuupazione media alberghiera di cinque notti». Per quanto riguarda il profilo dello spettatore, sappiamo, grazie all’indagine di Federalberghi, che il 15 per cento era straniero, il 35 per cento proveniva dall’Emilia-Romagna e il restante 50 per cento dal resto d’Italia.

Roberto Melloni, presidente di Fipe Confcommercio Bologna, aggiunge che la clientela era «qualificata e attenta alla gastronomia bolognese. Sono stati soprattutto gli stranieri a chiederci informazioni sui prodotti, sulla filiera e su dove poterli reperire». Le ricadute positive avrebbero premiato soprattutto le cucine più tradizionali: «Sono stati i ristoranti del centro, segnalati dalle guide, a registrare le migliori performance».

Amalia Apicella, Il Resto del Carlino – 5 dicembre 2025

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