Riva Reno devastata Roghi, danni e scritte. I negozianti: «Ci siamo barricati nelle attività»

L’intera via presa d’assalto dai facinorosi. Sui muri la scritta ‘Viva Hamas’ Tonelli (Ascom): «Nessuna tolleranza per chi ha violato la nostra città»

Per due ore, in via Riva Reno è successo di tutto. E la strada è diventata terra di nessuno. Anzi, si è trasformata in quella dei facinorosi travestiti da paladini della pace, mascherati dietro il nome della causa palestinese. Un migliaio di violenti l’ha devastata e messa a soqquadro. Le immagini parlano da sé: cassonetti dati alle fiamme e cantieri divelti e incendiati. I muri? Una tela bianca, a quanto pare, per i finti ‘pro-Pal’, che hanno imbrattato tutti i portici con numerose scritte, da quelle contro il sionismo a quelle che augurano la ‘morte a Israele’. E tra i tag, compare anche il graffito ‘Viva Hamas’. Imbrattamenti che, dalle 9.30, le operatrici dell’associazione Quadrilatero del Porto hanno iniziato a ripulire, partendo da via San Carlo. Ma i graffiti sono così tanti, che alle 12.30 i muri erano ancora tappezzati. Sistemata, invece, l’area cantierizzata all’angolo con via Nazario Sauro, dove gli operai, ieri mattina, erano di nuovo all’opera. Di fronte ai lavori, la Banca Carige, vuota e in disuso da anni, è rimasta ‘ferita’: una vetrata è stata spaccata, probabilmente da uno dei massi che, con violenza, i rivoltosi lanciavano a ripetizione contro la polizia. Lungo la via, tranne qualche auto in sosta colpita da sassi e bottiglie di vetro, le attività commerciali sono rimaste incredibilmente indenni, grazie anche a diversi gestori che avevano già abbassato le serrande al momento della guerriglia. Ma ci sono stati negozianti che, invece, hanno continuato a lavorare, anche in mezzo a fumogeni e lacrimogeni. Come le dipendenti del salone estetico Sara Nail: «Nel negozio c’erano tre clienti – dicono -. Per proteggere loro e noi, abbiamo deciso di barricarci dentro. Così abbiamo abbassato la saracinesca, facendo uscire le clienti solo quando il peggio era passato dalla porta sul retro-. Sapevamo che nelle scorse mobilitazioni avessero spaccato qualche vetrina, ma quella dell’altra sera è stata molto più violenta. In molti hanno disdetto le prenotazioni». Al bar Bella Riva, invece, si è creata una ‘safe zone’: «Prima del corteo, ho avvisato tutti i clienti di eventuali criticità, spiegando loro che, in caso di pericolo, sarebbero dovuti entrare all’interno del locale in sicurezza – racconta il titolare Ortensio Riva -. Ho detto a tutti di non avere paura e così, quando è arrivato il momento, ho fatto riparare tutti dentro e ho abbassato la serranda. lo ho aspettato fuori e, alla fine, passata la paura, abbiamo brindato tutti insieme. È stato un momento di unione e tutti mi hanno ringraziato». Anche in via de’ Falegnami i violenti si sono sfogati, mandando all’aria tavolini, piatti e bicchieri di alcuni ristoranti che hanno il dehors. «La città è stata di nuovo offesa da gruppi di violenti – tuona il direttore generale di Confcommercio Ascom Giancarlo Tonelli -. Solo il lavoro delle forze dell’ordine ha evitato danni ben più gravi. Nessuna tolleranza per chi ha violato Bologna, dove deve vincere il diritto dei commercianti e dei residenti, che chiedono giustizia».

Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino – 23 novembre 2025

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