A Palazzo Re Enzo ’inCittà’ per festeggiare gli 80 anni dell’associazione. Negozi, allarme del presidente: «In 12 anni hanno chiuso in 140mila». Il ministro Piantedosi: «Il commercio è parte dell’identità del Paese»
Regole per il commercio, visto anche l’avvento dei colossi dell’e-commerce, spinta ai negozi di prossimità, più equilibrio sugli affitti brevi. Con un assunto, ribadito da Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio: «Reagire alla desertificazione commerciale, che tocca centri storici e periferie, non solo è possibile, ma è necessario. E per farlo servono regole chiare, stabili, eque».
Nella due giorni di Confcommercio ’InCittà’, che festeggia i suoi 80 anni a Palazzo Re Enzo, sono questi i temi chiave dell’evento inaugurale presentato dalla direttrice di Qn, Carlino, Nazione, Giorno e Luce! Agnese Pini alla presenza anche del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del governatore Michele de Pascale, del sindaco Matteo Lepore, del presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga oltre, tra gli altri, alla presidente della Commissione speciale sulla crisi degli alloggi del Parlamento Ue Irene Tinagli (in videocollegamento) e ai vertici Ascom bolognesi, il presidente Enrico Postacchini e il dg Giancarlo Tonelli.
In sala, tra gli altri, diversi volti noti della città: dall’ex ministro oggi presidente di Emil Banca Gian Luca Galletti al segretario provinciale del Pd Enrico Di Stasi; dall’assessora al Commercio Luisa Guidone ai consiglieri regionali di Rete Civica Elena Ugolini e Marco Mastacchi. In prima fila anche il questore Antonio Sbordone e il prefetto Enrico Ricci. E mentre in città si dibatte della partita Virtus-Maccabi di venerdì, dopo il botta e risposta tra il titolare del Viminale e il sindaco, entrambi in prima fila anche se distanti, a Palazzo Re Enzo il tema chiave è il presente e il futuro del commercio. Se Enrico Postacchini, presidente di Confcommercio Ascom di Bologna, apre la giornata ricordando la necessità di avere «tutti le stesse regole nello stesso mercato», unico modo per competere coi colossi dell’e-commerce, così da «evitare una desertificazione totale» delle città, de Pascale parlando di dazi fa appello «a non consumare sulle piattaforme digitali, ma nei negozi di vicinato delle proprie città».
Sangalli sottolinea lo stretto legame tra Confcommercio e i Comuni, invocando «un’agenzia urbana nazionale, chiara e stabile che consideri commercio, turismo e servizi come un vero bene comune». Il presidente di Confcommercio richiama «la fragilità della domanda interna», ricordando che «in 12 anni hanno chiuso oltre 140mila esercizi commerciali e quando si spegne un’insegna, si sa, un pezzo di città muore». Da qui, ribadisce che le imprese di prossimità sono «un presidio insostituibile di sicurezza, coesione e qualità della vita». Da qui l’appello a «regole chiare ed eque». anche per affrontare abusivismo, contraffazione, e-commerce «senza equilibrio» e affitti brevi «che, senza limiti, alimentano overtourism, crisi degli alloggi e squilibri urbani». Nel suo intervento un cenno anche a lavoro agile e la cosiddetta ‘malamovida’.
La sintesi? «Senza regole non c’è mercato, senza mercato non c’è impresa, senza impresa non c’è crescita, senza crescita non c’è coesione, senza coesione non c’è futuro condiviso», parole che fanno il pieno di applausi. Infine, due richieste: «Un coordinamento nazionale stabile per la rigenerazione urbana e Programmi pluriennali dell’economia di prossimità nei Comuni». Del resto, i numeri del sondaggio Confcommercio-Swg danno contezza dell’importanza del commercio, visto che le case in quartieri colpiti dalla desertificazione dei negozi valgono il 16% in meno rispetto a quelle in aree mediamente servite. A margine, un commento sulla manovra del governo «che va sì nella giusta direzione», ma serve «inserire anche in quei contratti maggiormente rappresentativi, come terziario, turismo, ristorazione, la detassazione degli aumenti contrattuali», chiude Sangalli.
Il ministro Piantedosi dal palco ricorda Ia specificità di Bologna: «È un esempio. Il valore del terziario bolognese non sta solo nei numeri, ma nel contributo quotidiano alla vita della città, nelle saracinesche che si alzano ogni mattina». Per il ministro «sotto le Due Torri, come nel resto del Paese, il commercio è parte dell’identità e della forza della nostra società. Per questo le istituzioni hanno il dovere di creare condizioni favorevoli alla crescita e alla sicurezza del settore». E proprio sulla sicurezza, tema emerso all’assemblea nazionale Anci della scorsa settimana, Piantedosi pone l’accento: «Città sicure, dinamiche e inclusive non sono un obiettivo astratto. Ma una condizione necessaria per affrontare le sfide che ci attendono».
Il titolare del Viminale ricorda l’impegno del governo: «Il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, il Fondo sicurezza urbana, i Piani Urbani integrati e gli interventi di rigenerazione urbana finanziati dal ministero dell’Interno per oltre 1,6 miliardi testimoniano la volontà di puntare su lavoro, impresa e crescita sostenibile». Obiettivo: «Città più vivibili, competitive e solidali».
di Rosalba Carbutti, il Resto del Carlino, 21 novembre 2025