«Negozi chiusi? Resistiamo con ristoranti e servizi alla persona»

Tonelli (Ascom Bologna) dopo l’allarme lanciato da Confcommercio «Molte le attività di cittadini stranieri come le manicure di imprese cinesi»

«Bologna prova a resistere e lo fa meglio delle altre città dell’Emilia-Romagna». Giancarlo Tonelli, direttore generale dell’Ascom, guarda con preoccupazione all’allarme «desertificazione» emerso dai dati diffusi dall’ufficio studi Confcommercio, che in regione conta 7.029 negozi sfitti e 666 attività chiuse nel 2024. Ma vede nella trasformazione del tessuto economico, trainato dal boom del turismo— con attività di ristorazione — e dall’aumento dei commercianti di origine straniera, un caso su tutti la prolificazione delle manicure cinesi, una forma di resilienza.

Qual è la situazione sotto le Due Torri e nell’area metropolitana?

«E in atto già da qualche anno una trasformazione del volto del nostro commercio. Bologna compensa il calo dei consumi e la chiusura delle attività tradizionali non alimentari, in particolare abbigliamento, calzature e antiquariato, con la nascita di nuove attività».

Quail?

«Siamo di fronte a un aumento dei pubblici servizi: ristoranti, trattorie, bar, bistrot e locali serali. Bologna ha una posizione strategica e il turismo è un valore aggiunto: n milioni di arrivi l’anno in aeroporto, 20 milioni col treno Alta velocità e 8 in autostazione. Le fiere hanno ripreso a funzionare. Parallelamente, tiene il settore alimentare: panifici e salumerie, soprattutto. Siamo diventati una delle capitali del gelato con tante nuove attività e aperture dodici mesi l’anno. Sono inoltre aumentate le attività di servizi alla persona e di supporto alle imprese».

Quanto incidono le attività gestite dai cittadini di origine straniera?

«Tanto. Oltre al settore dell’ortofrutta, dove nazionalità come quella bengalese e pakistana si sono imposte già da anni, i nuovi cittadini sono molto presenti nella riparazione della telefonia e nella cura della persona. Basti pensare al grande sviluppo dei centri per la manicure gestiti dalle imprenditrici di origine cinese. E un presenza che sfugge al controllo delle associazioni di categoria, ma che ha un giro di clientela enorme».

quanto i cantieri aperti in citta amplificano la crisi dei negozi di vicinato?

«La perdita del potere d’acquisto dei cittadini ha prodotto una diminuzione dei consumi del io% già prima dell’apertura dei cantieri. Laddove si lavora per predispone il passaggio del tram o per mettere in sicurezza la Garisenda, invece, le attività sono oggettivamente in difficoltà: le vendite sono scese anche del 3096. A ciò si aggiunge il clima di incertezza: quando lì si abbassa una serranda, non se ne alza un’altra».

Quali sono gli elementi che più preoccupano i commercianti?

«Finiti i cantieri, la mobilità pubblica e privata non sarà più la stessa. E un commerciante che vuole aprire un’attività ha tante incognite davanti a sé: si potrà ancora sostare per il carico e scarico delle merci? E fermarsi a rotazione *** per un acquisto veloce?».

Come incide il ruolo dell’ecommerce?

«Non esiste solo Amazon, per ogni commerciante l’ecommerce può essere un’opportunità. Le vetrine da sole non bastano più. Chi ha inserito l’e-commerce nella propria rete di vendita ne ha tratto un vantaggio immediato».

Il presidente regionale di Confcommercio Enrico Postacchini insiste sulla rigenerazione urbana e sugli hub di prossimità. Quali sono?

«La legge regionale prevede che potranno partecipare al bando che assegna 7 milioni di euro per interventi di riqualificazione il Mercato delle erbe e gli hub urbani di Budrio, Casalecchio, Tolè e Vergato. Nel frattempo, sono stati finanziati studi di fattibilità per riconoscere hub anche a Vergato, San Lazzaro, Marzabotto, Lizzano, Valsamoggia, Anzola, Camugnano e Persiceto. Zola Predosa realizzerà un progetto con risorse proprie».

Venerdì al PalaDozza si disputa Virtus-Maccabi. C’è ansia?

«Qualche commerciante sceglierà di chiudere un’ora prima. Un vero peccato. Ma abbiamo fiducia nella forze dell’ordine e nel buon senso delle persone».

Alessandra Testa, Corriere di Bologna -19 novembre 2025

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