Affollata assemblea con cittadini e amministratori convocati dall’imprenditore Silvano Palmieri
La Bretella Reno-Setta, l’ipotetico collegamento che dovrebbe connettere le due vallate, torna ancora una volta sotto i riflettori. Venerdì sera, infatti, la questione è stata al centro del convegno «Bretella Reno-Setta, una nuova via per l’Appennino. Cosa ci riserva il futuro?» organizzato dal Comitato Operatori Economici Alto Reno, su iniziativa dell’imprenditore Silvano Palmieri (nella foto) dell’omonimo gruppo industriale. Un incontro che ha riunito centinaia di cittadini e sindaci del territorio, per discutere così su prospettive e opportunità legate alla realizzazione di quest’opera. «La Bretella Reno-Setta, così come la sicurezza della viabilità della Porrettana e la messa in sicurezza della Rupe di Sasso non sono un’opzione, ma una necessità vitale per il futuro della montagna – spiega Barbara Franchi, sindaca di Lizzano in Belvedere -. Da mesi, noi sindaci della vallata del Reno lavoriamo in maniera trasversale e responsabile su questo tema, facendo la nostra parte. Ora però la palla è in mano ad Anas e al Ministero: servono atti concreti e non semplici annunci».
Così anche Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto e presidente dell’Unione dei Comuni dell’Appennino: «Chiediamo quello che avevamo già detto al Ministero nove mesi fa, cioè che venga realizzato lo studio di fattibilità tecnico economica per la realizzazione della Bretella Reno-Setta da inserire nel prossimo contratto di programma di Anas. Aspettiamo ancora di essere riconvocati al Mit per un aggiornamento anche alla presenza della Regione, siccome è con la Regione che si fanno gli accordi di programma – rimarca Cuppi -. Palmieri va ringraziato per le iniziative, le proposte e gli studi che ha messo al servizio di Anas, ma deve essere il Ministero con Anas ad occuparsene e investire poi fondi necessari. Nel frattempo è necessario eseguire gli interventi sulla Porrettana per non rischiare di isolare l’Appennino».
II convegno ha riunito anche diverse associazioni, come Ascom e Cna. «Da sempre sposiamo l’idea di un’alternativa alla Porrettana, senza escludere la messa in sicurezza della stessa – spiega Marco Gualandi, vicepresidente di Cna Bologna -. Ora però è necessario passare dalla teoria alla pratica per la realizzazione della Bretella, perché il territorio rischia di spopolarsi di importanti aziende proprio per un discorso logistico. Un pericolo che va scongiurato». Un’opera che sembra «sempre più necessaria – conferma anche Giuseppe Argentieri, sindaco di Vergato – sia a livello industriale e lavorativo fino a quello turistico e non solo».
Giorgia De Cupertinis, Il Resto del Carlino -16 novembre 2025