I residenti tra speranza e rassegnazione: «I controlli non si devono fermare». E ieri un altro rogo doloso
Gli spacciatori di crack in via Albani ci sono ancora. «Ma col freddo si vedono meno. Escono di notte, si sono fatti più ‘discreti’. O più scaltri». Lo dice Paola Pedretti, che ha il suo salone di parrucchiera nella strada del cuore della Bolognina, dove oggi verrà inaugurata la nuova gestione dei chioschi finora sfitti del mercato. In questi mesi, la Bolognina è tornata al centro dell’agenda istituzionale: le risse continue, lo spaccio, le aggressioni violente e il quotidiano degrado hanno imposto una riflessione su questo quartiere alle spalle della stazione, ove i residenti sono da tempo arrivati alla disperazione. E ora che si sono accesi i riflettori, con servizi mirati di controllo e indagini, qualcosa si muove. «Ma non basta. Non bisogna avere paura delle ‘zone rosse’, di vedere le forze dell’ordine in giro, qui servono. È vero, si sta facendo qualcosa: ma io temo che sia già troppo tardi», racconta Simona Bentivogli, che vive e lavora a due passi da piazza dell’Unità. Per lei la lotta è quotidiana: «Sbandati, spacciatori, ragazzini aggressivi sono ancora qui. E il cantiere del tram facilita i loro ‘affari’». «Siamo sempre nell’occhio del ciclone: vediamo gli sforzi e ringraziamo per questi primi risultati, ma i problemi sono radicati», chiosa Paola. Una settimana fa, il quartiere è stato di nuovo scosso da un episodio di violenza, che per la sua gravità ha alzato l’asticella dell’attenzione: un agguato a un cittadino pakistano in via Faccini, ferito da tre colpi di pistola. Sparati per uccidere, non per spaventare. L’uomo, che è un miracolato, salvo e fuori pericolo, è un lavoratore regolare, incensurato, senza una macchia apparente: ha parlato sabato con i poliziotti e quello che trapela, nel massimo riserbo degli inquirenti, è che sia stato vittima di un regolamento di conti. Forse qualcosa che arriva da lontano. Da quando ancora abitava in Pakistan. O dai primi anni in Italia, passati ad Avellino.
Una storia intricata, che la Mobile sta cercando di sbrogliare. E questa volta, forse, la droga, che in questo quartiere è il motore dei problemi, non c’entra. La droga che scorre a fiumi. E che si trova sempre e comunque, malgrado il lavoro di polizia e carabinieri, i presidi ‘quasi’ fissi, l’incremento di pattuglie nelle strade, con i rinforzi per l’Arma arrivati anche da Milano e Mestre. «In via Zampieri, grazie a questo sforzo, la situazione è migliorata. La notte dormiamo», dice il dottor Angelo Rossi. «Ora l’importante è mantenere i risultati, non abbassare la guardia», dice il residente. Ma il problema non è scomparso: è solo migrato. In piazza da Verrazzano, in via Marco Polo e in via Zanardi, dove gli abitanti hanno già presentato un esposto preoccupati che stia nascendo una ‘succursale’ della Bolognina sotto le loro case. «A noi vanno benissimo i progetti di integrazione – dice ancora Bentivogli –, ma prima serve rispetto delle regole, sennò qui è terra di nessuno». Ma per garantirequesto rispetto, dove non arriva l’educazione, sono necessarie forze, che non siano solo temporanee: in Bolognina dovrebbe aprire a breve un nuovo ufficio di polizia, con 15 agenti dedicati; la Locale, con le nuove assunzioni, porterà a 60 il numero degli operatori dedicati al quartiere; dei 67 nuovi carabinieri arrivati in città, 4 sono stati messi a disposizione della stazione Navile. Malgrado questo, l’organico di questa caserma conta appena 13 operatori. Numeri che non bastano a sorreggere le dinamiche della Bolognina di oggi. Dove ogni alba è una scommessa. Quella di ieri, per esempio, in via Gandusio, è stata di fuoco, con ignoti che hanno dato alle fiamme un cassonetto, una 500 Enjoy e uno scooter, che era parcheggiato sotto a uno dei palazzi dell’Acer da poco restaurati. Qualcuno parla di gruppetti di maranza, che fanno il bello e il cattivo tempo nella zona e che avrebbero anche minacciato gli operai del cantiere presente. All’alba sono intervenuti vigili del fuoco, polizia e Scientifica. Un altro fatto su cui indagare.
Il Resto il Carlino -17 novembre 2025