Consegna il premio Confartigianato ad Alberta Ferretti e va al Villaggio Coldiretti. Prima della festa per i 200 anni della libreria, un caffè al mitico Roxy bar
Oltre alla Torre c’è di più nell’intensa giornata bolognese del ministro Alessandro Giuli. Che, ieri, ha iniziato il suo ‘Grand tour’ in città alle 11 della mattina, al premio ‘Confartigianato Cultura 2025’. Premio consegnato alla stilista Alberta Ferretti al Grand Hotel Majestic (già Baglioni). Ma prima della ‘cerimonia’ e delle foto di rito con il gotha degli artigiani (Vincenzo Mamoli, segretario nazionale di Confartigianato, Amilcare Renzi, segretario regionale di Confartigianato e Davide Servadei, presidente regionale dell’associazione) ha preso parte a una serie di incontri a porte chiuse. Il primo summit? Con gli amministratori locali: dal sindaco di San Benedetto Val di Sambro Alessandro Santoni al primo cittadino di Vergato Giuseppe Argentieri, fino (a sorpresa) ad Alberto Baldazzi, sindaco civico supportato dal Pd di Castel Del Rio. Il secondo incontro è stato, invece, con lo stato maggiore di Fratelli d’Italia, dal capogruppo alla Camera Galeazzo Bignami alla capogruppo in Regione Marta Evangelisti e al consigliere Francesco Sassone; dal senatore Marco Lisei all’eurodeputato Stefano Cavedagna. Giuli non manca anche di fare una mozione degli affetti, ricordando le origini imolesi della madre e le tanti estati trascorse in Romagna, a Viserbella, poi ricorda l’art bonus per «la rigenerazione, la valorizzazione e il restauro di luoghi identitari».
Saluti, strette di mano, poi a piedi in via Indipendenza in direzione Piazza Maggiore al Villaggio Coldiretti, «presidio di civiltà e comunità», dove incontra il presidente Ettore Prandini e poi partecipa alla firma del protocollo Avis con l’associazione. Giusto il tempo per una degustazione lampo di tortellini in crema di parmigiano, poi raggiunge la Garisenda. Dopo la visita al cantiere (e la ‘salita’ sugli Asinelli), Giuli si ferma a ‘casa’ di monsignor Stefano Ottani nella chiesa dei Santi Bartolomeo e Gaetano di fianco alle Torri. Ottani fa presente le difficoltà legate alla vicinanza alla Garisenda, ma anche i problemi logistici per raggiungere la Basilica, soprattutto la domenica, per via de Tdays. Giuli si consulta con la soprintendente Francesca Tomba «per capire che cosa si può fare», facendo anche intendere che ci sono in ballo risorse per il restauro della Chiesa. «Teniamoci in contatto», dice a Ottani prima di un caffè (di rito) al Roxy bar cantato da Vasco Rossi. Ultima tappa la libreria Nanni per celebrare i suoi ‘primi’ 200 anni di storia: arrivato al Portico della Morte, lo accoglie un’orchestrina che suona un motivetto anni ’20. «Questo è un santuario pluricentenario – dice Giuli – il posto migliore dove parlare di cultura. Il ministero ha investito molto sulla catena del valore librario, da ultimo 60 milioni all’interno del piano Olivetti». D’obbligo, quindi, un breve tour del «santuario» accompagnato dal titolare Nerio Nanni e dal dg di Ascom Giancarlo Tonelli.
ros. carb., Il Resto del Carlino – 8 novembre 2025
Giuli sotto la Garisenda con Lepore «I 5 milioni del Pnrr restano in città Sulla Torre le migliori intenzioni»
Una certezza: i 5 milioni di euro del Pnrr a cui il Comune ha rinunciato per la Garisenda non verranno persi. Ma resteranno in città. Lo conferma il ministro alla Cultura Alessandro Giuli nel suo ’Grand tour’ cittadino di ieri che ha avuto il suo momento clou proprio sotto la Torre malata. «La bella notizia del giorno – dice con il naso all’insù alla Garisenda – è che i 5 milioni di euro del Pnrr resteranno a Bologna e Imola nell’ambito degli investimenti ‘torri, campanili, chiese e adeguamenti sismici’. Un lavoro della nostra prodigiosa Soprintendenza che in 48 ore ha riassegnato le risorse europee». Il titolare della Cultura spiega anche dove finiranno i famosi 5 milioni. «Saranno riassegnati per interventi sulla Torre del comune di Galliera, sul torrione della Rocca di Imola e su una erie di luoghi dell’Arcidiocesi di Bologna (anche nei comuni della provincia)», spiega il ministro prima di entrare dentro la Torre. Da quello che filtra, da un primo calcolo ’a spanne’ , le risorse dovrebbero essere così ripartite: circa un milione di euro per Galliera, poco più di un milione su Imola (1,2-1,7 milioni), circa due milioni e mezzo per gli interventi nelle chiese di Bologna e provincia. Con Giuli anche il sindaco Matteo Lepore, la soprintendente Francesca Tomba che nel corso della visita ha spiegato i tecnicismi di «torsioni», «iniezioni», trattamenti vari per la Torre, la presidente del comitato per il restauro Raffaela Bruni, la dirigente del Comune Manuela Faustini Fustini, oltre a tutto lo stato maggiore di Fratelli d’Italia, ’guidato’ dal capogruppo meloniano alla Camera, Galeazzo Bignami.
Dopo gli scontri degli ultimi giorni tra Lepore e la sottosegretaria Lucia Borgonzoni, ieri il clima è parso più disteso. Il gruppo è anche salito sulla vicina Torre degli Asinelli per ammirare meglio dalla ’terrazza’ la ’sorella’ che ha rischiato il crollo. Giuli, in effetti, dopo aver annunciato la destinazione dei 5 milioni del Pnrr, non chiude del tutto alla richiesta dell’amministrazione di garantire altri fondi per il monumento sofferente. Si parla di fondi che non abbiano la rigidità temporali e burocratiche delle risorse Ue, incompatibili con i lavori sulla Torre secondo il sindaco e i super esperti del comitato. Il ministro fa sapere che valuterà, assicurando che «restano le migliori intenzioni per ciò che riguarda la messa in sicurezza, l’osservazione e la tutela della Garisenda, su cui continueremo il dialogo con il Comune». A proposito dei fondi per ‘sostituire’ quelli del Pnrr, Giuli ironizza: «Il Comune dice che trabocca di soldi, mi pare di capire che basta a se stesso…», ma comunque «le istituzioni devono dialogare». Da quello che trapela una decisione in tal senso potrebbe arrivare dopo la manovra, ma la convinzione è che il ministero non abbandonerà la Garisenda. Unica nota lievemente polemica la rinuncia del Comune dei fondi Ue: «Forse non avrei rinunciato e mi sarei mosso un po’ prima – dice Giuli – ma non ho gli elementi per giudicare a pieno il comportamento del sindaco».
Per Lepore, che accoglie con favore la destinazione in loco dei fondi ‘persi’ dalla Torre, «è importante che il ministro sia a Bologna a vedere la Garisenda in prima persona. Noi stiamo collaborando da tempo con la Soprintendenza, sia di Bologna che di Roma, e li voglio ringraziare. Abbiamo già spiegato i motivi che ci hanno portato a non utilizzare i fondi del Pnrr e siamo convinti, insomma, che la cautela del nostro progetto lo richieda». Ora, ribadisce il primo cittadino, «chiediamo che queste risorse vengono sostituite con altre, come è stato fatto per tanti altri progetti Pnrr. Ovviamente non decidiamo da soli, quindi qualora non succedesse noi siamo pronti a farci carico, come abbiamo già detto, insieme alla Regione dei costi della messa in sicurezza e della ristrutturazione».
ros. carb., Il Resto del Carlino – 8 novembre 2025