Ecco il Premio Fanciullacci. «Raccogliamo l’eredità di un oste amato e gentile»

L’iniziativa di Ascom, Fipe e della famiglia del ristoratore scomparso. Sarà rivolto a imprese virtuose, la mamma Katia: «Così continuerà a vivere»

Continuità imprenditoriale e ricambio generazionale. L’obiettivo è trasformare la tradizione in futuro: nasce il premio dedicato a Davide Fanciullacci, l’oste gentile del ristorante Donatello, stroncato da un malore a 53 anni. L’iniziativa è ideata da Confcommercio Ascom, dalla Fipe e dalla famiglia Fanciullacci per ricordare un imprenditore cortese e amato dalla città. Durante la presentazione, i relatori ricordano il sorriso e l’accoglienza, marchio di fabbrica di Fanciullacci, che ha saputo «custodire e tenere viva la storica identità del ristorante Donatello, giunto a oltre 120 anni di attività», raccontano i presenti in Ascom.

II riconoscimento è rivolto alle aziende che sanno rinnovarsi nel segno della passione per il proprio lavoro, garantendo continuità generazionale e promuovendo i valori di continuità, responsabilità e visione. Nei prossimi mesi, infatti, verrà costituita una commissione che raccoglierà le attività giovanili meritevoli di riconoscimento, non solo legate alla ristorazione.

«Con questo premio vogliamo celebrare il valore di chi, come Davide, ha saputo mettere al centro le persone, la famiglia e l’amore per il proprio mestiere», afferma Enrico Postacchini, presidente di Confcommercio Ascom. Il premio sarà conferito a un’impresa che rappresenta il virtuoso passaggio generazionale e la capacità di evolversi, mantenendo intatti i valori fondanti dell’attività. Perché «Davide è stato un imprenditore che ha incarnato i valori bolognesi del fare impresa – ricorda Giancarlo Tonelli, direttore generale di Confcommercio Ascom-. Questo è un modo per ricordarlo con speranza e la fiducia che una nuova generazione di imprenditori possa portare avanti le nostre migliori tradizioni».

Un legame profondo tra la memoria e il domani, testimoniato anche dalla voce di Katia Fanciullacci, madre di Davide e titolare del ristorante: «Mio figlio continuerà a vivere attraverso questo riconoscimento fatto di valori concreti, quelli in cui ha sempre creduto. Questo premio è un modo per continuare il suo cammino e tenere viva la sua eredità», racconta.

Innovazione e continuità imprenditoriale che non guardano solo all’aspetto economico. L’elogio è anche «un modo per riconoscere pubblicamente le qualità che ci sono dietro ogni impresa della nostra città», sottolinea Roberto Melloni, presidente di Fipe. Per il Comune presente Luisa Guidone, assessore comunale al Commercio: «Questa città ricorderà sempre chi ha esercitato un’azione di responsabilità sociale che va oltre al lavoro quotidiano».

Giovanni Di Caprio, Il Resto del Carlino – 29 ottobre 2025

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