Uno strano rogo devastò la trattoria. La titolare: «Ora minacce di morte»

Le indagini non chiarirono mai le cause. La denuncia: «Nelle lettere la frase ’i focolari si possono riaccendere’»

«Noi siamo ben inseriti nella comunità, amiamo il nostro lavoro e i clienti vengono sempre con piacere. In tanti ci hanno aiutato per rialzarci e ora non ci faremo intimidire». Sono le parole di Cristina Fustini che, insieme alla madre, da 17 anni gestisce la Trattoria nel Castagneto di Grizzana Morandi. Dall’agosto 2023, dopo l’incendio che ha devastato il ristorante imponendo un anno e mezzo di chiusura, Cristina e la madre, difese dall’avvocato Milena Micele, ricevono lettere con minacce di morte. Prima si trattava di biglietti scritti a mano e lasciati davanti alla trattoria. Da quando mesi fa hanno montato le telecamere i biglietti arrivano per posta e con toni sempre più preoccupanti. L’ultima missiva recita: «Auguro a tua madre di morire arsa viva. Ricordatevi che i focolari si possono sempre riaccendere». Ne sono seguite già due denunce nell’ultimo periodo. Ma, per capire meglio la questione, occorre fare un passo indietro tramite le parole della stessa Cristina: «Questa trattoria è un sogno che io e mia madre avevamo nel cassetto da tempo e quasi vent’anni fa abbiamo deciso di comprare l’immobile e creare questo posto. Sono stati anni felici, bellissimi, dove ci siamo insediate in questo territorio nuovo per noi e dove i clienti ci hanno sempre dimostrato di amare ciò che facevamo. Tutto è andato bene fino al 25 dicembre 2021».

Quella notte, infatti, per cause mai chiarite, e che non hanno mai escluso il dolo (che nessuno però ha mai potuto confermare), la trattoria prese fuoco dall’esterno, mentre Cristina e la madre erano dentro, in cucina a fare da mangiare. Quando si sono rese conto di quanto stava accadendo si sono dovute lanciare da una finestra per scappare alle fiamme. C’è voluto un anno e mezzo, e l’aiuto di tanti clienti e cittadini, per ricostruire tutto e riaprire a inizio luglio 2023. Da allora, però, è iniziato l’incubo delle lettere minatorie: «Ne abbiamo iniziate a ricevere quasi da subito. Parole offensive, riferimenti familiari, insulti e vere minacce –racconta Cristina –. Noi, però, avevamo e abbiamo come priorità la nostra attività e siamo andate avanti. Vedendo che queste lettere, sempre scritte a mano e consegnate di persona, non smettevano abbiamo deciso di mettere telecamere per vedere di chi si trattasse. Da quando le abbiamo messe le lettere ci sono iniziate ad arrivare in trattoria per posta». La cosa più allarmante, sia secondo Cristina che secondo la sua legale, è che l’ultima lettere, dove si parla di focolari che si possono riaccendere, getta ombre inquietanti sull’incendio del Natale 2021 e sull’ombra del dolo. Pare, dunque, leggendo queste missive che la persone che tuttora le minaccia possa essere la stessa che appiccò il rogo. «Noi, pero, non ci lasciamo intimidire. Abbiamo fatto denuncia, riferito alle forze dell’ordine che stanno indagando e Un’idea su chi possa essere l’abbiamo, ma aspettiamo di avere la conferma dalle forze dell’ordine».

Zoe Pederzini, Il Resto del Carlino – 24 ottobre 2025

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