Consumi
I l 40% delle famiglie ha ridotto gli acquisti di frutta e verdura nell’ultimo anno per l’aumento dei prezzi e la mancanza di tempo e quasi una su tre dichiara di aver modificato la dieta privilegiando alimenti a più lunga conservazione. Una “frattura alimentare” che separa chi può permettersi una dieta sana e bilanciata da chi, pur volendola, non riesce più a sostenerne i costi. Ciononostante, nel confronto del carrello della spesa tra il 2019 e il 2024, l’ortofrutta rappresenta un quinto della budget alimentare delle famiglie. Il dato emerge dal Rapporto ItalmercatiIsmea 2025 in collaborazione del Censis presentato al Cnel, seconda edizione dello studio dedicato all’evoluzione del sistema dei mercati all’ingrosso e al loro ruolo nella filiera agroalimentare. Una fotografia di come si siano trasformati i comportamenti di consumo, con il 73% degli italiani che negli ultimi tre anni dichiara di prestare maggiore attenzione ad origine e tracciabilità dei prodotti, mentre il 68% di privilegiare alimenti locali e di stagione. E se il 56% sceglie con più frequenza mercati rionali e punti vendita specializzati, il 49% considera il prezzo un fattore decisivo nella scelta dei prodotti freschi. La sfida, a cui è stata chiamata a raccolta la filiera a partire da Italmercati – Rete d’Imprese dei Mercati Agroalimentari Italiani ( 11 miliardi di fatturato 4mila imprese e oltre 7 milioni di tonnellate di prodotti), è come intercettare la domanda dei consumatori. «Se vogliamo che si torni a comprare e mangiare prodotti freschi e di qualità – ha detto Fabio Massimo Pallottini, presidente di ltalmercati – dobbiamo rendere i mercati infrastrutture moderne e accessibili, capaci di favorire competitività e convenienza lungo tutta la filiera». Da qui la proposta di una riforma complessiva del sistema dei mercati all’ingrosso, ha spiegato Pallottini, «individuandone un numero limitato di respiro nazionale, che possano agire come poli di riferimento per la distribuzione e garantire maggiore accessibilità ai cittadini». Un processo di razionalizzazione necessario, su cui ha concordato Fedagromercati-Confcommercio, attivando «strategie e ruoli diversi per ogni realtà, nel rispetto delle peculiarità dei territori». «I mercati ali’ ingrosso sono un punto di incontro essenziale tra produzione e distribuzione – ha detto il presidente di Ismea, Livio Proietti – la loro evoluzione è necessaria per rendere tutto il sistema agroalimentare più efficiente e competitivo». Che il governo creda nel sistema dei mercati all’ingrosso, lo ha ricordato il consigliere del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida per i rapporti istituzionali, Angelo Rossi: la misura del Pnrr messa a disposizione per la logistica è stata portata da 160 milioni a 250 milioni di euro.
Avvenire, 23 ottobre 2025