Confcommercio
Da tempo lancia messaggi al mondo politico imprenditoriale. Carlo Sangalli, rieletto a marzo per la quarta volta, e sempre per acclamazione, alla guida della Confcommercio nazionale conosce bene l’economia del Paese e non si stanca di ripetere che servono correttivi, anche se l’occupazione cresce e l’Italia sta meglio che negli anni passati. «Bisogna rafforzare il potere d’acquisto, sostenere i redditi da lavoro, ridurre la pressione fiscale. E rilanciare la fiducia», ha detto anche di recente e di sicuro il leader della Confcommercio illustrerà questi concetti anche oggi a Villasimius in occasione della Conferenza di sistema che ormai tradizionalmente l’organizzazione imprenditoriale tiene in Sardegna nei primi giorni d’autunno.
Presidente Sangalli, lei ha più volte sottolineato come i consumi ancora deboli siano un freno alla ripresa. Quali interventi urgenti vede per rafforzare la fiducia, in particolare al Sud e nelle isole, visto che oggi vi trovate in Sardegna?
«Le ultime stime del nostro Ufficio Studi confermano la debolezza della domanda interna. La spinta ad agosto del turismo e della tecnologia, infatti, non è sufficiente a recuperare il calo degli acquisti nei comparti dell’abbigliamento, delle auto e di altri beni durevoli. Occorre agire su tre leve: rafforzare il potere d’acquisto, sostenere i redditi da lavoro, ridurre la pressione fiscale. E rilanciare la fiducia, che resta il vero nodo da sciogliere. Solo cosi cautela e prudenza delle famiglie si tradurranno in maggiori consumi».
La riduzione strutturale delle tasse per il ceto medio è una sua battaglia. Come conciliare la misura con la tenuta dei conti pubblici?
«La riforma fiscale, con la riduzione delle tasse su famiglie, lavoratori e imprese, rimane la via maestra per lo sviluppo e la crescita del nostro Paese. E un obiettivo compatibile con la tenuta dei conti pubblici ma occorrono: semplificazione della spesa, riduzione degli sprechi e, soprattutto, promozione di “compliance”, cioè l’insieme delle procedure che un’azienda adotta per garantire il rispetto delle normative fiscali. Di particolare impprtanza il contrastoe recupero di evasione ed elusione da cui, peraltro, possono venire risorse fondamentali per contribuire al finanziamento della riforma dell’lrpef. A questo proposito evidenziamo l’urgenzadi ridurre la seconda aliquota Irpef dal35% al 33%, contestualmente all’innalzamento dello scaglione di reddito da 50.000 a 60.000 euro. Un intervento necessario ribadito recentemente anche al viceministro dell’economia Leo».
In Sardegna si discute motto delle grandi installazioni di rinnovabili e del rischio di speculazione energetica da parte di operatori esterni. Qual è il suo punto di vista su come conciliare transizione verde, tutela del territorio e benefici concreti per le comunità locali?
«La transizione verde è necessaria, ma deve essere equa e sostenibile. Grandi impianti calati dall’alto rischiano di produrre speculazione e non valore peri territori. Servono regole chiare: coinvolgere comunità locali, garantire benefici diretti, tutelare paesaggio e filiere produttive. In questo senso, un valido aiuto può arrivare dalle rinnovabili di piccola taglia e dalle comunità energetiche. Senza tralasciare il contributo dell’efficientamento energetico delle attività produttive».
Ha definito il turismo un “attivatore di infrastrutture”. Quali investimenti urgenti vede necessari per la Sardegna — trasporti, collegamenti marittimi e aerei, digitalizzazione — o come accelerarne la realizzazione?
«Il turismo è un volano fondamentale per generare occupazione e crescita e spingere infrastrutture materiali e immateriali, anche a beneficio di una maggiore concorrenza. Per la Sardegna significa più voli e rotte marittime a prezzi sostenibili, potenziamento della rete stradale e ferroviaria, e soprattutto digitalizzazione diffusa. Non si pub parlare di turismo competitivo senza connettività veloce e servizi efficienti».
Molti turisti sono disposti a pagare di più per servizi sostenibili, come ha ricordato. Quali incentivi o strumenti Confcommercio chiede per aiutare le imprese isolane a fare il salto verso un turismo green?
«Il turista oggi sceglie sempre più in base a qualità e sostenibilità. Per sostenere le imprese di questo comparto servono incentivi fiscali per chi investe in efficientamento energetico, credito agevolato per chi innova nei servizi, formazione per il personale. Un turismo green è un turismo competitivo».
Le botteghe storiche e il commercio di vicinato rischiano di scomparire, specie nei centri minori dell’Isola. Quali politiche ritiene indispensabili per invertire la desertificazione commerciale?
«Servono progetti di rigenerazione e riqualificazione urbana, strumenti per la digitalizzazione e promozione della concorrenza leale. E il progetto Cities di Confcommercio punta proprio a riqualificare le economie urbane con il contributo di istituzioni e imprese promuovendo il ruolo del terziario di mercato».
Quali misure concrete Confcommercio ritiene necessarie per superare i costi aggiuntivi di trasporti, logistica ed energia che penalizzano le isole?
«Trasporti, logistica ed energia costano troppo alle impreseinsulari. Si tratta di svantaggi che vanno rimossi con interventi mirati, come peraltro, previsto dal nuovo articolo 119 della Costituzione italiana. Penso, ad esempio, a misure fiscali dedicate e a tariffe calmierate per collegamenti essenziali. Nel trasporto marittimo, in particolare, è necessario escludere dal meccanismo di negoziazione delle emissioni (Ets) e dai conseguenti sovraccosti i collegamenti con le isole maggiori, così come avviene per quelle minori».
Che messaggio vuole lanciare agli imprenditori iscritti alla sua confederazione in occasione della Conferenza di sistema qui in Sardegna?
«La nostra forza, la forza di Confcommercio è nella capacità di fare rete. Solo insieme possiamo trasformare le difficoltà in opportunità. Confcommercio è al fianco delle imprese del terziario di mercato per sostenerle e dare voce alle loro esigenze, per costruire un futuro più giusto, competitivo e sostenibile».
Giuseppe Deiana, Da L’Unione Sarda del 3 ottobre 2025
Da L’Unione Sarda del 3 ottobre 2025