Il turismo si rifà il trucco. Piano della Regione da 31 milioni di euro per hotel e campeggi

Domande da gennaio: «Investimenti per 60 milioni»

Il rilancio del turismo in Emilia-Romagna parte, a stagione estiva appena finita, da un piano di riqualificazione delle strutture ricettive, grazie a uno stanziamento di u milioni di euro per il credito agevolato, a cui si aggiungono 20 milioni già previsti per garantire i prestiti. Alberghi, residenze turistico-alberghiere, condhotel, ma anche campeggi, villaggi e marina resort potranno accedere alle risorse attraverso il bando Eureka, presentando domanda dall’8 gennaio 2026, al fine di rendere più moderne, inclusive, sostenibili le strutture. E’ la prima di una serie di azioni che hanno l’obiettivo di innovare e migliorare la qualità dell’offerta turistica regionale: «Un approccio che mette il turismo al centro delle strategie di sviluppo economico del territorio, non lo limita al tempo libero», sottolinea il presidente della Regione, Michele de Pascale, illustrando la tabella di marcia, insieme al vicepresidente con delega allo Sviluppo economico Vincenzo Colla e all’assessora al Turismo e Commercio Roberta Frisoni. La novità è anche nello strumento di finanziamento individuato, tipico finora del comparto manifatturiero: «I Confidi convenzionati garantiscono l’80% del prestito alla banca — spiega l’assessore Colla — e per i Confidi c’è, a loro volta, la garanzia di Cassa Depositi e prestiti.

Abbiamo messo fino a 20 milioni per le garanzie all’80%; in più sugli interessi che si pagano sul mutuo, fino al 5%, ci sono u milioni per abbatterli. Anticipiamo le risorse, quindi, per agevolare molto gli investimenti. Questo è l’unico settore in cui non dobbiamo esportare, ma dobbiamo importare moltissimo, attrarre turisti da tutto il mondo». H turismo in Emilia-Romagna vale quasi il 12% dell’economia, con una filiera di 15 mila imprese e 45 mila addetti. L’ultima è stata un’estate complessa sulla parte balneare, come per il resto del Paese, «tra drammatizzazioni o negazione del problema, è un elemento da attenzionare — ribadisce de Pascale — e la Riviera romagnola la differenza la fa solo sulla qualità dei servizi». Da qui, l’opportunità per gli albergatori di innovarsi e mantenersi competitivi: «Aiutiamo così le imprese che faticherebbero ad accedere al credito a poterlo ottenere — spiega il presidente —; complessivamente pensiamo che questa misura possa azionare oltre 6o milioni di euro di investimenti in tutta la regione. H tema della qualità della ricettività — prosegue — è uno dei fattori di competitività più forti per il turismo internazionale. Noi siamo stati fra i primi al mondo a eccellere nel settore turistico, questo è un grande vantaggio sul know-how, ma una parte rilevante del nostro patrimonio ricettivo è datato e quindi necessita di venire adeguato ed ammodernato». Allo studio poi ci sono altre due leve: «Apriremo a breve un tavolo di confronto sulle norme urbanistiche, insieme ai sindaci, per capire soprattutto sulla Costa come aiutare la rigenerazione di un patrimonio edilizio esistente lì da tanti anni — conclude l’assessora Frisoni —. Al tempo stesso dobbiamo cercare di rivedere le norme sulla classificazione delle strutture ricettive e fare sì che siano sempre più al passo di chi viaggia». Da un lato, quindi, la necessità di trovare una nuova vocazione per le tante strutture abbandonate, dall’altra nuove regole per l’attribuzione delle stelle, «in una logica di semplificazione ed esigibilità — afferma de Pascale — perché un albergo 4 stelle che in realtà ne dovrebbe avere 2 danneggia l’immagine complessiva del territorio».

Corriere di Bologna, 1 ottobre 2025

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