Sangalli: “Il cuore della questione è la riforma fiscale”

Sul Sole 24 Ore il presidente di Confcommercio commenta i dati dell’Icc. “In manovra ridurre la seconda aliquota Irpef al 33% fino a 60mila euro e detassare le tredicesime per spingere i consumi”. 

Commentando i dati dell’ultimo Indicatore dei Consumi di Confcommercio, il presidente Sangalli, dalle pagine del Sole 24Ore, ha sottolineato che “le grandi tensioni geopolitiche e i conflitti sempre più gravi alimentano incertezza. Eppure, nonostante le fragilità della nostra economia, l’Italia mostra una sorprendente resilienza: occupazione ai massimi, reddito disponibile delle famiglie in crescita, inflazione sotto controllo. Sono segnali incoraggianti, ma non sufficienti. I consumi restano asfittici. Bisogna rafforzare il potere d’acquisto, sostenere i redditi da lavoro, ridurre la pressione fiscale. E rilanciare la fiducia, che è il vero nodo da sciogliere“. Pesano negativamente sulla fiducia delle famiglie italiane sia il ricordo della fiammata inflazionistica del biennio 2022-2023, sia la scarsa dinamica della produttività e dei redditi nel ventennio precedente il 2019. I cali più significativi ad agosto si sono registrati per i beni e i servizi per la casa (-2,4%) dovuti alla decisa contrazione della domanda di energia elettrica, e per i beni e i servizi per la mobilità (-2,3%). Più contenuta la flessione per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (-0,9%) e per i beni e i servizi ricreativi (-0,6%). L’incremento maggiore si conferma per i consumi di beni e servizi per la comunicazione (+9,1%), trainato dalla componente relativa ai beni. Variazioni lievemente positive per la domanda per gli alberghi e i pasti e le consumazioni fuori casa (+0,8%) e per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,6%). La stabilizzazione dei consumi per l’abbigliamento e le calzature, dopo il marginale rimbalzo di luglio, conferma le difficoltà del settore la cui domanda non riesce a ripartire neanche con i saldi. L’attenzione è rivolta alla legge di Bilancio 2026, con il preannunciato intervento sul fisco: “Il cuore della questione – aggiunge Sangalli – è la riforma fiscale, tassello imprescindibile per la crescita. La Manovra 2026 deve accelerarne l’attuazione. La promozione di compliance, il contrasto e recupero di evasione ed elusione sono leve fondamentali per finanziare la riforma dell’Irpef. Chiediamo con urgenza di ridurre la seconda aliquota dal 35% al 33%, con l’innalzamento dello scaglione da 50mila a 6omila euro, per sostenere i redditi medi. La detassazione strutturale delle tredicesime serve a sostenere i redditi medio-bassi e a dare ossigeno ai consumi. Vanno resi stabili sia gli incentivi al lavoro per i nuovi assunti a tempo indeterminato sia l’Ires premiale per le imprese che investono in innovazione e occupazione, misura oggi sperimentale per il solo 2025. Occorre avanzare nel processo di abolizione completa dell’Irap“. Confcommercio stima per il mese di settembre una variazione nulla dell’indice dei prezzi al consumo in termini congiunturali e una crescita dell’1,7% su base annua. Il dato consolida la tendenza alla stabilizzazione dell’inflazione in atto da mesi. La scarsa dinamicità dei prezzi sembra un fenomeno ancora marginalmente recepito dalle famiglie. Dinamiche meno espansive dei prezzi di beni come gli alimentari, insieme alla stabilizzazione del numero degli occupati sui massimi storici, potrebbero spingere alla ripresa della domanda. In assenza di nuovi shock negativi, la progressiva rimozione dei vincoli alla fiducia potrebbe produrre nei prossimi mesi una moderata accelerazione dei consumi che avvicinerebbe l’economia italiana a una crescita attorno allo 0,7-0,8% quest’anno, che potrebbe rappresentare una buona base di partenza per il 2026. Tuttavia preoccupa il diffondersi del fenomeno del “dumping contrattuale” che penalizza i lavoratori e le aziende sane: “Nel terziario e turismo si contano più di 250 Ccnl – conclude Sangalli – ma oltre 200 “contratti pirata” coinvolgono circa 160mila dipendenti e 21mila imprese e risultano in crescita diffondendosi, in particolare, nel Mezzogiorno dove la quota di lavoratori “coperti” da questi contratti nel terziario supera il 10% in molte province. Vogliamo rafforzare la collaborazione con i sindacati storicamente rappresentativi, Cgil, Cisl e Uil, che incontreremo nei prossimi giorni, per costruire un’alleanza a difesa della buona contrattazione, a tutela di lavoratori e imprese sane“.

Giorgio Pogliotti, Il Sole 24 Ore 22 settembre 2025

Carlo Sangalli, Presidente Confcommercio Imprese per l’ Italia

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